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Dopo il vaccino anti-Covid, il corpo non produce proteina S a livello indefinito

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Halfpoint/Shutterstock

Catholic-factchecking.com - pubblicato il 16/07/21

Falso quanto si afferma in un video in circolazione sui social media

Una persona ha registrato e messo in circolazione sui social media un video in cui avverte che nessuno sa per quanto tempo il corpo produrrà la proteina S dopo aver ricevuto un vaccino a m-RNA, e che questo fatto rappresenta un rischio per le persone vaccinate. Si tratta di un’affermazione falsa. 15 giorni dopo la prima dose di vaccino, la proteina S non viene più individuata nel corpo, e nel caso in cui la produzione non si interrompesse mai, questo sarebbe positivo per l’immunizzazione della persona vaccinata.

“La domanda è: per quanto le nostre cellule produrranno la proteina spike? La risposta è che nessuno lo sa”, si afferma.

Nel video, la persona in questione parla di come funzionino i vaccini Pfizer e Moderna, realizzati con RNA messaggero, che sono quelli che iniettano nel corpo la parte del materiale genetico del virus SARS-CoV-2 che cofidica la proteina S, presente nel SARS-CoV-2, perché il corpo sviluppi l’immunità. Questo materiale genetico o RNA messaggero, che è molto fragile, è avvolto in capsule lipidiche (una sorta di “piccole palline grasse”) che lo proteggono nel suo viaggio verso la cellula, dove il materiale genetico viene “letto” perché quelle cellule imparino a produrre la proteina. Secondo il video, nessuno sa quando si fermerà questo processo di produzione.

“Non è così”, ha riferito Jaime Jesús Pérez, medico e membro dell’Associazione Spagnola di Vaccinazione (AEV dalle iniziali in Spagnolo), a Verificat. Anche se il numero esatto di giorni non è noto (c’è ben poca letteratura scientifica al riguardo), si stima che al massimo si tratti di poche settimane, “come accade con altre proteine che produce il corpo stesso”, spiega l’Infectious Diseases Society of America (IDSA).

Studio pilota

Uno studio pilota su 13 pazienti, pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases, ha indagato sulla produzione dell’antigene (un agente estraneo che entra nel corpo, in questo caso la proteina S) dopo la vaccinazione Moderna. Lo studio ha rivelato che se livelli individuabili di antigene sono già presenti nel corpo il giorno dopo la vaccinazione, 14 giorni dopo l’iniezione la maggior parte dei pazienti non mostra più alcuna traccia dell’antigene S1, una delle parti della proteina S.

La proteina completa segue lo stesso modello, diventando inidentificabile dopo 15 giorni dalla somministrazione della prima dose, secondo lo stesso studio.

“Il fatto che la proteina S resti [nel corpo] in modo permanente è una fantasia a favore dell’effetto del vaccino”, afferma l’esperto, visto che “la risposta immunitaria verrebbe mantenuta e non ci sarebbe un calo di anticorpi”. L’immunizzazione a lungo termine fornita dal vaccino è ancora in fase di studio, come sottolinea l’Istituto per la Salute Globale (ISGlobal in Catalano) sul suo sito web.

Tecnica ultrasensibile

Lo studio ha usato una tecnica ultra-sensible di nome Simoa, che permette di identificare concentrazioni molto basse di biomarcatori, ovvero elementi biologici o biochimici che permettono di identificare come risponde il corpo dopo l’inoculazione del vaccino (in questo caso monitorando sia la proteina S che l’antigene S1). Ciò ha reso possibile l’individuazione dei pochi antigeni che sfuggono dal sito dell’inoculazione e sono presenti nel plasma.

“La grande maggioranza dell’antigene generato come risultato dell’inoculazione di RNA è prodotta a livello locale”, indica Pérez, aggiungendo che “la bassa percentuale che sfugge a questa reazione locale non ha interazioni con alcun meccanismo fisiologico o patologico nel corpo”. Ciò significa che la scarsa proteina S (o il frammento S1) che può lasciare il luogo dell’inoculazione non avrà effetti dannosi sulla persona vaccinata.

Non è la prima volta che Verificat affronta la questione della presenza della proteina S che circola nel corpo dopo la vaccinazione, e si possono consultare anche i rappprti per i vaccini Pfizer e Moderna elaborati dalla European Medicines Agency.

Insieme al video, l’autore presenta altre informazioni fuorvianti che Verificat ha sconfessato nelle scorse settimane, come il fatto che i vaccini siano in realtà terapie geniche o che abbiano aumentato il numero di aborti nelle donne incinte.

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