Sant'Agostino avvertiva che se celebriamo la festa di un martire dobbiamo essere disposti a seguire le sue orme
Nella Chiesa cattolica ci sono numerosi giorni festivi durante l’anno che onorano la vita dei martiri, uomini e donne santi morti per la fede cristiana.
Queste celebrazioni liturgiche sottolineano la morte di questi individui e come siano stati coraggiosi davanti alla persecuzione.
Sant’Agostino credeva però che i santi vadano non solo onorati, ma anche imitati, e ha espresso questa idea in un sermone per la festa di San Lorenzo:
“Dobbiamo seguire le orme dei martiri imitandoli, altrimenti la nostra celebrazione della loro festa non ha significato”.
Per Sant’Agostino, la chiave per imitare i martiri era l’amore per la vita eterna, il desiderio di essere in comunione con Dio:
“Teniamolo a mente e imitiamo attivamente i martiri, se vogliamo che la festa che celebriamo sia utile per noi. Vi ho sempre dato lo stesso consiglio… dobbiamo amare la vita eterna, e non considerare la nostra vita presente. Dobbiamo vivere bene e sperare in ciò che è positivo. Se siamo malvagi dobbiamo cambiare; una volta che siamo cambiati dobbiamo essere istruiti; quando saremo stati istruiti dobbiamo perseverare. ‘Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato’ (Matteo 10, 22)”.
Se amiamo Dio e vogliamo essere con Lui, siamo disposti a sopportare qualsiasi tormento in questa vita, anche al punto di morire.