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Come insegnare ai bambini ad affrontare le frustrazioni nella vita?

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José Miguel Carrera - pubblicato il 14/07/21
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Bisogna insegnare ai figli ad affrontare il mondo reale, accettando le circostanze e facendovi fronte in modo positivo

Ci sono molte realtà che i genitori vorrebbero evitare per faciliare la vita ai figli, ma alcune sono inevitabili – prima o poi, la vita si imporrà. Per questo, è importante insegnare loro ad affrontare la frustrazione.

La frustrazione è una risposta emotiva che sorge quando non vediamo realizzate le nostre aspettative. Nel contesto familiare, si manifesta in modo speciale quando i genitori dicono “No” di fronte a una richiesta dei figli. La tolleranza nei confronti della frustrazione è la capacità di accettare le circostanze e di affrontarle con un atteggiamento positivo, facendo un passo avanti.

La tolleranza verso la frustrazione è una lezione che si impara in famiglia, quando i genitori formano la volontà dei figli. All'inizio della vita, l'essere umano tende a voler dominare il mondo in base ai suoi capricci, perché ancora non conosce le norme né il dominio delle sue emozioni. L'educazione, però, fa sì che il bambino acquisisca la maturità necessaria per riconoscere i propri limiti e quelli altrui.

Un'educazione permissiva e iperprotettiva porta i figli a non accettare un “No”. Un bambino deve imparare a frustrarsi, a vedere che non tutto ciò che desidera può realizzarsi. Spesso come genitori tendiamo a dare tutto ai figli. Se il bambino cresce così, quando sarà adolescente come gli diremo “No” quando sarà necessario?

Bisogna imparare a sopportare le frustrazioni, perché la vita è piena di gioie, ma anche di frustrazioni e sacrifici.

È un compito che deve iniziare fin da quando il bambino nasce, per quanto riguarda la soddisfazione immediata dei desideri, chiamati anche capricci. Azioni semplici, come lasciarlo nella culla finché non si calma, dargli da mangiare a orari stabiliti, negargli a volte i giochi che chiede sono modi di educare all'autocontrollo e di formare la sua volontà.

In questa tappa, è importante rimandare la soddisfazione dei suoi desideri, ovvero far sì che impari ad aspettare o ad accettare quando qualcosa non va esattamente come voleva, senza reagire in modo impulsivo.

Nella misura in cui i figli crescono, sorgeranno altri modi di tollerare le frustrazioni. L'ambito scolastico, ad esempio, è uno spazio in cui sorgono diverse situazioni in modo graduale: disegni e letture difettosi, compiti fatti male, voti bassi, rimproveri..., sono le prime lezioni di frustrazione della vita, e se non ben guidate possono avere risultati negativi.

In queste circostanze, gli adulti possono insegnare ai figli ad affrontare il fallimento, anziché giustificare i loro atti o negare i loro limiti. Bisogna sottolineare il valore dello sforzo, della perseveranza, della pazienza, per superare gli impedimenti e raggiungere gli obiettivi.

Bisogna tenere però conto del fatto che tollerare la frustrazione è una capacità che si sviluppa col tempo, grazie a un allenamento costante.

L'adolescenza è una tappa critica in termini di tolleranza della frustrazione, date le caratteristiche e il viavai di emozioni. Da ciò deriva la necessità di preparare il terreno negli anni precedenti, perché questa fase venga vissuta entro i limiti normali.

Questa educazione deve avvenire nell'ambito di un rapporto amorevole e vicino. Anche se non si può mettere da parte l'autorità, né il dovere di ogni genitore di formare i figli sulla via del bene, della rettitudine e dell'integrità, bisogna evitare qualsiasi atto aggressivo o repressivo.

È quindi imprescindibile che i genitori comprendano i figli e coltivino la pazienza, tra le altre virtù, per affrontare queste sfide educative.