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“Cari figli, ho bisogno di voi!” Sì, perché la Madonna ci chiama (FOTO)

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Anna Raisa Favale / Aleteia

Statua della Madonna a Medjugorje

Anna Raisa Favale - pubblicato il 12/07/21

E’ il 2021 e questa é la seconda volta che torno a Medjugorje in cinque mesi.

In un anno in cui pochissimi hanno viaggiato, Maria mi ha chiamato due volte, e per due volte lo ha reso possibile.

Sembrava questa volta non dovesse succedere. Tra costi, spostamenti e restrizioni Covid, una mattina in Adorazione per la prima volta nella vita l’ho “sfidata”, e le ho detto: “Se davvero mi vuoi, devi renderla più facile”. Mi ha preso in parola, entro la sera aveva già risolto tutto e sono partita il giorno dopo.

Andare a Medjugorje é sempre un’esperienza fortissima. In qualche modo, delle cose succedono, Dio parla, e si torna a casa diversi da come si é arrivati.

Ma questa volta, per me, é stato ancora più importante.

La mia relazione con Maria é iniziata presto. Avevo 19 anni quando mi ha trovata, già provata da alcuni eventi della vita. Allora sentii una voce che mi disse: “Inginocchiati e recita il Rosario”. Quello fu l’inizio di una storia d’amore. Scoprii Maria come donna, mia madre e madre di Gesù, e d’allora ha guidato la mia vita, con segni anche molto visibili e concreti della Sua intercessione e della Sua presenza.

Mi sono chiesta spesso, in questi anni: “Perché? Perché hai chiamato me? Perché mi vuoi come figlia? Sono indegna, imperfetta, sono una peccatrice, sono incapace…” Ho sempre avuto consapevolezza della grazia immensa di aver trovato Maria – o meglio, di essere stata trovata – ma non sono mai riuscita a capirne il perché preciso.

Ora so che Lei mi voleva nella Sua parrocchia, questa volta, per darmi una risposta certa.

Arrivo a Medjugorie giusto in tempo per la Messa della sera, e un’emozione fortissima mi invade il cuore. Inizio a piangere, é la grazia che fa spazio.

Dopo cena salgo al Pobdro, la collina delle apparizioni, e porto con me il libro dei messaggi, per aprirli a caso mentre prego un Rosario.

Dei tanti, uno parla alla mia anima: “Cari figli, ho bisogno di voi!”

Mi tocca il cuore. Ho sempre pensato che fossimo noi ad aver bisogno di Maria, ma non ho mai pensato che fosse Lei ad aver bisogno di noi.

“Cari figli, vi chiamo e vengo in mezzo a voi perché ho bisogno di voi. Ho bisogno di Apostoli… (…) per aiutare tutti coloro che sono nella tenebra a conoscere la luce di Mio figlio avete bisogno di cuori puri e umili.”

Per la prima volta nella vita, in modo cosi forte e chiaro, mi sento chiamata. Chiamata per nome e inviata.

E’ un momento di discernimento, e nel mio cuore c’erano domande. Domande che solo Gesù e Maria potevano conoscere.

“Vieni e seguimi”, mi sento dire. “Perché ho bisogno di te”.

Questa scoperta, nuova e antica, mi risuona dentro e scava in fondo fino a 15 anni prima, fino a quel primo incontro con Maria. La scoperta che Dio non ci ama solamente d’infinito, ma che ha bisogno di noi, che ci ha creati perché gli serviamo. E che quando ci chiama, ci chiama per una ragione.

Non é solo per farci sperimentare il Suo amore e la Sua presenza. Non é solo per rassicurarci e rendersi visibile al nostro cuore e ai nostri occhi.

Insieme a questo, Dio ci sta anche chiedendo qualcosa. Qualcosa di unico, di personale, qualcosa che solo noi possiamo fare.

Satana é astuto. Non solo ci convince del fatto che la nostra vita non valga per noi stessi, ma addirittura ci impedisce di vedere il valore estremo che la nostra vita ha per tutti gli altri cuori che possiamo toccare, e prova a convincerci del fatto che siamo inutili. Per noi stessi e per gli altri.

Cosa era successo in quei 15 anni fino ad ora? Come spesso avviene nel cammino spirituale, ero andata avanti, ma a volte anche indietro. Grandi balzi di fede, e grandi cadute. Grandi consapevolezze, e grandi errori, dettati soprattutto da paura, da mancanza di preghiera, dall’aver creduto troppo spesso alle tentazioni del demonio che usa alcuni eventi e ferite profonde per sussurrare al cuore che la nostra vita non ha senso, che noi non siamo preziosi, che in fondo non valiamo cosi tanto, che non siamo capaci.

Dio ha continuato a fare miracoli nella mia vita, piccoli e grandi, nonostante me, e nonostante tutto, io ho continuato ad aggrapparmi a Lui con grande forza, continuando a camminare, sapendo che solo in Lui c’era la vita. Ma nonostante noi, Dio non può salvarci, e non può salvare nessun altro.

Quello che Dio ci chiede di fare, é qualcosa che solo Lui può realizzare, e che pure prevede il nostro forte e deciso “sì”. Senza quel “sì”, o con un nostro “mezzo sì”, Dio non può fare niente.

Dopo quattro giorni di altri grandi segni e mentre confesso, piangendo, i miei peccati, nell’ultimo giorno, il sacerdote mi dice: “Non pensare piú al passato. Maria ti ha voluto qui per fare una nuova alleanza con te. E’ capitato al popolo di Israele, sta capitando a te. Il passato serve solo a prendere consapevolezza e mai a punirsi. Il tempo appartiene solo a Dio”.

Sono rinata a me stessa in quei cinque giorni.

Si dice che i tutti messaggi di Medjugorie si possano racchiudere in questi tre: “Che Dio esiste e ti ama. Che la vera pace si può trovare solo in Lui. E che abbiamo bisogno di conversione e di preghiera”.

Quale messaggio nel 2021 può sembrarci che abbia piú bisogno d’ essere condiviso? Quale chiamata può sembrare piú importante di questa?

In un mondo che ha paura di vivere e di amare, a Medjugorie la Madonna é apparsa in 40 anni come “Regina della pace”; una pace che é interiore, una felicità che solo Dio può donare nel Suo abbraccio di amore infinito.

Parlando del significato di questi 40 anni, molti hanno detto che il numero 40, nella Bibbia, rappresenta un tempo di preparazione. 40 anni Israele sosta e si perde nel deserto prima di entrare nella Terra Promessa, 40 giorni Gesú trascorre nel deserto prima di entrare nella Sua Passione.

Preparati a cosa? Ma soprattutto, preparati a fare cosa?

Per 15 anni ho pensato di aver tante cose da volere raccontare. Ho vissuto così tante vite, conosciuto così tante storie, visto così tanto mondo, che a volte ho rischiato di perdermici dentro.

Ora ritorno all’essenziale, e so che gli unici messaggi che voglio veramente dare sono solo questi, messaggi di salvezza eterna e di amore infinito. Senza filtri, senza aggiustamenti, senza mezze misure. Messaggi dal Cielo.

Per essere Suoi apostoli abbiamo bisogno di un cuore puro e umile, il cuore di Maria. In un messaggio commovente una volta disse: “Voglio darvi il mio cuore. Un cuore che é stato capace di amare, sotto la croce, anche gli uomini che crocifiggevano Mio figlio”.

Per ricevere questa grazia immensa, abbiamo bisogno di “deciderci per la santità”, come la Madonna stessa ha detto in tantissimi messaggi. Occorre il nostro “sì” forte e determinato per intraprendere la via.

Ma oggi, come fosse il piú nuovo dei comandamenti, Lei ci dice: “Ho bisogno di voi”.

E se la Madonna chiama, chi siamo noi per non rispondere?

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