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È morto Gianluca Vialli. Mancini: pregai per la sua guarigione

gianluca vialli

CC BY 2.0 | Via Wikimedia

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 12/07/21

Il calciatore ex Juventus e Sampdoria ha perso la sua battaglia contro il tumore al pancreas. L'allenatore della nazionale era stato tra i suoi migliori amici. E aveva affidato a Dio la sua malattia

Gianluca Vialli è morto a 58 anni dopo una lunga lotta contro il tumore al pancreas iniziata nel 2017. Nel 2020 l’ex calciatore ha vissuto un periodo di serenità dopo aver ricevuto una buona notizia: non c’erano più segni della malattia. Poi la recidiva violenta e aggressiva, e nuovi cicli di cure che non sono stati sufficienti a salvargli la vita.

Tra gli amici che più hanno sofferto per la scomparsa di Vialli, è stato l’allenatore della Nazionale italiana, Roberto Mancini. C’è un episodio, in particolare, che testimonia il profondo legame umano tra i due ex giocatori.

La storia dell’abbraccio con Mancini

Dietro l’abbraccio tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli, dopo la vittoria dell’Italia sull’Inghilterra agli Europei 2021, c’è un rapporto di profonda stima e amicizia tra i due campioni, che va oltre il calcio. Hanno iniziato ad affermarsi come calciatori nella Sampdoria, ma anche dopo la “separazione”, Mancini in direzione Lazio, Vialli alla Juventus, i due hanno coltivato un legame umano indissolubile. 

Il cancro 

Mancini è stato moralmente accanto a Vialli sin dalla terribile diagnosi di cancro al pancreas, contro cui l’ex attaccante della Sampdoria stava lottando dal 2017. Una realtà durissima da affrontare, contro un nemico che lo sta mettendo in grande difficoltà. Anche per questo, l’amico Mancini lo ha voluto come capo delegazione della Nazionale Azzurra agli Europei 2021. 

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La preghiera per Vialli e il ruolo agli Europei

Era il 16 maggio 2020, quando Roberto Mancini, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, parlò della malattia di Vialli in relazione alla sua fede. Sappiamo che il Ct della Nazionale Italiana è credente e la preghiera accompagna sempre le sue giornate. 

«Sono sempre stato religioso – affermava Mancini – sono cresciuto in parrocchia anche calcisticamente», ha dichiarato l’attuale ct della Nazionale italiana. «La fede, soprattutto nei momenti di difficoltà, ti aiuta: anche a maturare». La fede lo ha aiutato quando ha scoperto che l’amico Gianluca Vialli combatteva contro il cancro: ha pregato tanto per lui. Ora pensando a Vialli dirigente e quindi ad un Europeo da vivere insieme, Mancini afferma: «Potrebbe essere, anche perché è sempre stato convinto di capirne di calcio più di me…» (Il Sussidiario, 16 maggio 2020).

I pianti “solitari” di Gianluca Vialli

Gianluca Vialli, di recente, durante la trasmissione di Raiuno “Sogno Azzurro” (9 giugno 2021), in preparazione dell’Europeo 2021, ha parlato, forse per la prima volta in modo così schietto della sua tremenda malattia, senza nascondere le ferite.

Anche se sta meglio e le cure per il cancro gli stanno allungando la speranza di vita, la paura e i timori sono sempre dietro l’angolo. Timori coi quali l’ex attaccante ha imparato a convivere. Per farlo l’ex bomber blucerchiato ha imparato a liberarsi del dolore, mostrando le sue cicatrici con orgoglio: «Sono un segno di ciò che ho passato», ha sottolineato l’ex calciatore. «Provo a piangere da solo, quando sono in un posto confortevole, non tengo nulla dentro. L’ho appena fatto uscire e dopo mi sento meglio», ha aggiunto (Il Sussidiario).

“Non è una battaglia contro il cancro”

«Il cancro – ha raccontato Vialli – è più forte di me e se lo combatti perdi. Io non ci sto facendo una battaglia, perché non credo che sarei in grado di vincerla». 

Dal 2017, dalla diagnosi di tumore, Vialli non si è mai arreso, tanto che ha accettato con gioia anche il diventare Capo delegazione della nostra Nazionale: «Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante». L’abbraccio tra Vialli e Mancini proviene anche da qui: da una malattia che stanno combattendo anche un pò insieme. Anche se questo non è bastato all’ex calciatore di Juventus e Sampdoria.

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