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5 giovani ispiratori della Bibbia

DAVID

Shutterstock | Renata Sedmakova

Luisa Restrepo - pubblicato il 08/07/21

“Quanti perderanno la propria gioia e la purezza della loro anima per conquistare una maschera, per poi pagare l'amaro prezzo di dover passare la vita indossandola!”

I sogni, le mete, le esperienze della giovinezza caratterizzano spesso le decisioni che cambieranno o definiranno, sotto vari aspetti, quella che sarà la nostra vita da adulti.

L’incontro con Gesù ci trasforma, e quando questo accade in gioventù influisce sul futuro.

Vari dei personaggi presenti nelle Sacre Scritture, a cui possiamo ispirarci, hanno conosciuto Gesù quando erano giovani, e questo incontro ha cambiato la loro vita per sempre.

1 Giuseppe d’Egitto

COWS

La sua storia è una delle più ispiratrici della Bibbia. Pur essendo molto giovane (17 anni), dovette affrontare grandi prove e sofferenze: il disprezzo dei suoi fratelli, l’esilio, l’oblio e la solitudine.

Come accade spesso, però, Dio si avvale dell’oscurità per compiere grandi opere, e ha fatto di Giuseppe un uomo forte, compassionevole, giusto e generoso.

La ricerca della sua identità, il perdono offerto ai suoi fratelli e la memoria di suo Padre sono esperienze con cui ciascuno di noi può identificarsi, e ci fanno rendere conto del fatto che Dio mantiene sempre le Sue promesse e trasforma il cuore di chi rimane unito a Lui.

Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse portato in Egitto.Ma ora non vi rattristate, né vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi portato qui; poiché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita”.

Gen 45, 4-5

2Samuele

Meditare sull’atteggiamento di Samuele ci aiuta a tirarci fuori dal sonno e dalla comodità della nostra vita.

Con il suo “Parla, poiché il tuo servo ascolta” (1 Samuele 3, 10), ci insegna che anche se piccoli possiamo essere maturi, felici e liberi nella misura in cui restiamo disponibili nei confronti del Signore, qualunque cosa ci chieda.

3Rut

Rut, il cui nome significa “compagna”, era una giovane moabita che tornò a Betlemme con la suocera Naomi per prendersi cura di lei.

Non era suo dovere farlo, ma lasciò la sua terra e la sua religione e abbracciò il popolo e la fede di Naomi.

Si sposò poi con Booz, e il suo figlio primogenito, Obed, fu padre di Isai e nonno del re Davide.

La storia di Rut è senz’altro una delle più belle dell’Antico Testamento.

Rut, anche se era molto giovane, è per noi il modello di una donna fedele, nobile e piena di coraggio. La fedeltà e la forza di Rut sono paragonate a quelle di Maria.

Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio”.

Rut 1, 16

4Davide

La storia di Davide ci mostra come dall’inesperienza e dalla fragilità Dio ci rende esperti e forti.

La Sua opera si realizza in Davide perché Egli lo vuole e Davide è disposto, si lascia trovare e risponde con coraggio:

Chi ha come meta della sua vita titoli, incarichi, onori, successi, può riposare una volta che li ha ottenuti, ma chi ha come meta quella di realizzare la propria anima troverà sempre nuove vie davanti a sé, non saprà mai dove termina il suo cammino, perché ogni giorno diventerà più appassionante, più alto, più bello.

«Chi può calcolare – diceva Wilde – l’orbita della nostra anima?».

Non c’è niente di più ampio e fecondo dell’anima di un uomo, quell’anima che può essere intontita dalla morfina delle vanità, ma che, se è vera, non si sazierà mai con la paglia delle stalle brillanti del mondo.

Quando Davide pascolava nel campo le greggi di suo padre, sapeva forse che aveva già un’anima da re?

Dio mio, quanti ragazzi porteranno nelle nostre strade anime da re e non riusciranno mai a rendersene conto!

Quanti passeranno la vita desiderando scalare le posizioni senza aver scalato se stessi!

Quanti perderanno la propria gioia e la purezza della loro anima per conquistare una maschera, per poi pagare l’amaro prezzo di dover passare la vita indossandola!”.

Martín Descalzo

5Matteo

la vocation de st mathieu caravage

Un giovane pubblicano insoddisfatto e alla ricerca, che si era abituato alle ricchezze e alle facilitazioni di questo mondo e a cui Gesù, solo guardandolo, rivela il vuoto della sua anima.

È bastato che Matteo vedesse il Signore perché lasciasse tutto e Lo seguisse.

Poi Gesù, partito di là, passando, vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, alzatosi, lo seguì”.

Matteo 9, 9

Magari tutti, come Matteo, potessimo vedere Gesù che incrocia il nostro cammino e ci chiama per nome! Nella nostra giovinezza o in età adulta, l’incontro con Gesù ci cambia la vita.

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