Una bacchettata ai parrocchiani no vax che sta facendo molto discutere: l’ha lanciata un prete di Genova, ammonendo che chi non farà il vaccino, non potrà svolgere alcune attività durante la messa.
«Per carità - ha scritto su facebook don Massimiliano Moretti, parroco di santa Zita a Genova e cappellano del lavoro - finché lo Stato lo permette ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ma nel rispetto della salute di tutti chiedo che fin da adesso coloro che non sono vaccinati evitino di fare i lettori nelle messe o di cantare e pregare usando i microfoni. Ognuno è libero di fare quel che vuole ma la parrocchia ha il dovere di stabilire delle regole per tutelare la salute di tutti» (Ansa, 5 luglio).
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Sul quotidiano genovese Secolo XIX, il parroco aveva spiegato:
Poi il prete genovese, che anche cappellano del lavoro e responsabile del percorso diocesano di Formazione Politica, ha risposto alle accuse ricevute dai “no vax”, sempre con un post su facebook.
Tra i commenti, in diversi tra parrocchiani del social network sottolineano al parroco che «anche chi è vaccinato può contagiarsi» o addirittura chiede al prete «cosa ne pensa delle morti da vaccino».
«Io non sono uno scienziato e non posso obbligare nessuno a fare il vaccino», ribadisce don Massimiliano, «ma è un mio dovere pensare alla salute di tutti, soprattutto dei tanti anziani che frequentano Santa Zita. Per questo ho deciso, anche di fronte alle notizie che arrivano sulla variante Delta e la sua contagiosità, di limitare al massimo i rischi. Se fosse per me», prosegue il prete, «tutti dovrebbero fare il vaccino per rispetto degli altri. Il vaccino non è un atto di egoismo ma di altruismo, è un modo per salvaguardare la salute di chi ci sta intorno» (Open, 5 luglio).