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“In cappella non c’era nessuno”. Così Satana aggredì santa Faustina

VENEZUELA

@GuardianCatolic

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 07/07/21

Suor Faustina Kowalska nel suo diario riporta l'episodio dell'attacco più violento che ha subito ad opera del diavolo. E poi spiega le due “ricette” per respingere i suoi assalti

Santa Faustina Kowalska subiva l’invidia di Satana perchè aveva dei carismi speciali. Tra questi c’era la predizione del trapasso. 

“Una volta che ero andata nell’orto di pomeriggio, l’angelo custode mi disse: ‘Prega per gli agonizzanti’. Incominciai subito il rosario per gli agonizzanti assieme alle ragazze addette all’orto. Terminato il rosario, recitammo diverse invocazioni per gli agonizzanti” (Q I, 313).

La preghiera per gli agonizzanti

Scrive don Marcello Stanzione nel libro “Gli angeli della Divina Misericordia” (edizioni Segno): 

Vediamo in tutto il Diario come la preghiera per gli agonizzanti diventerà uno degli impegni più sentiti da suor Faustina. Molto spesso percepiva in anticipo la necessità di preghiere verso determinate anime. In seguito appurava in vario modo del loro trapasso.

Le notti insonni di santa Faustina

Satana era invidioso delle grazie che riceveva suor Faustina, soprattutto per la sua profonda unione a Dio durante la santa Messa. Così, sfogando tutto il sentimento di invidia di cui è capace tentò di farla rimproverare dalla Madre superiora. Non riuscendovi la disturbò mentre dormiva di notte attraverso molti demoni ma lei era tranquilla perché c’era il suo angelo custode e pregava il rosario.

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“In questi momenti conosco meglio Dio”

Una di queste notti, Santa Faustina non vide l’angelo custode ma i demoni. Ad ogni modo ci volle parecchio tempo per addormentarsi così come accadde altre volte (cfr. Q I, 416) e in varie situazioni invocò direttamente l’aiuto di Gesù.

21.03.35. “Spesso durante la santa Messa vedo il Signore nell’anima, […]. Sento che sono unita a Dio così strettamente, come è unita una goccia d’acqua ad un oceano immenso. […] In quei momenti conosco meglio Dio e i suoi attributi e conosco meglio anche me stessa e la mia miseria […]”. 

“Nella cappella non c’era nessuno”

Racconta la santa polacca: “Verso mezzogiorno entrai un momento in cappella e la potenza della grazia colpì di nuovo il mio cuore. Mentre me ne stavo assorta, Satana prese un vaso di fiori e lo scagliò rabbiosamente a terra con tutte le forze. Notai tutto il suo accanimento e la sua invidia. Nella cappella non c’era nessuno […]” (Q I, 411- 412). 

Prima che arrivasse qualcuno, Faustina tentò di mettere tutto in ordine ma riuscì a trapiantare solo il fiore poiché entrò subito la Madre superiora, la suora sacrestana che mostrò il suo malcontento, e alcune altre suore, ma non ci fu il solenne rimprovero.

La sparizione delle figure demoniache

«Verso sera – scrive santa Faustina – mi sentii molto affaticata e non potei fare l’Ora santa e chiesi il permesso alla madre Superiora di andare a riposarmi prima del solito. Appena mi misi a letto, mi addormentai subito, ma verso le undici satana diede uno scossone al mio letto. Mi svegliai immediatamente e cominciai tranquillamente a pregare il mio angelo custode. All’improvviso vidi le anime che stanno espiando in purgatorio. Il loro aspetto era un’ombra e fra loro vidi molti demoni. Uno cercò di infastidirmi, gettandosi sul mio letto e sui miei piedi sotto forma di gatto ed era molto pesante, direi alcuni. Continuai per tutto il tempo a recitare il rosario. Sul fare del mattino quelle figure se ne andarono e potei prendere sonno” (Q I, 412).

Cosa suscita l’odio di Satana

Ecco il consiglio che la santa polacca ci lascia per affrontare gli assalti di Satana: 

“Così sappiamo che Satana è invidioso e si scaglia contro di noi quando cerchiamo di essere strettamente uniti a Dio. Tranquillamente preghiamo il soccorso del nostro angelo custode e il rosario. Più vogliamo essere uniti a Dio e più dobbiamo farci amico l’angelo custode!”.

“La predicazione sulla misericordia di Dio suscita l’odio tremendo degli spiriti del male ma non dobbiamo temere perché l’angelo custode ci accompagna”.

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