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La convinzione di Raffaella Carrà: “Pregare Padre Pio darà dei benefici”

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 06/07/21
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L’icona della tv italiana, appena scomparsa, si sentiva molto legata al santo con le stigmate

Raffaella Carrà aveva «la convinzione vera e profonda che pregare Padre Pio, a parte che ti faccia o no un miracolo, credetemi, comunque ti darà dei benefici». 

«Non si sa quando se oggi o domani, o dopo domani - proseguiva l’icona della tv italiana scomparsa il 5 luglio - ma qualcosa di positivo o forte verrà. E questo è veramente straordinaria». 

PADRE PIO

Il suo legame con i frati di San Giovanni Rotondo è iniziato il 19 maggio. In quella data, da madrina, il centro di comunicazione, che oggi è diventata l’emittente nazionale “Padre Pio TV”.

In un’intervista a “Padre Pio TV”, Raffaella Carrà diceva che dopo aver visto «un film in televisione, mi sono molto incuriosita. Di questo uomo mi ha colpita la sua grande energia, il suo carisma, il fatto di essere un uomo estremamente pragmatico e costruire qualche cosa, che lui aveva sentito sulla sua pelle […]. E volere per i malati delle cose straordinarie».

Frutto dell’intesa profonda tra lei e i frati è stato il memorabile spettacolo “L’uomo che si innamorò di Dio”, prodotto da Bibi Ballandi, con la regia di Sergio Japino. Venne trasmesso in prima serata da Rai Uno il 23 giugno 2002 come evento celebrativo per la canonizzazione del Cappuccino stigmatizzato, pronunciata solennemente una settimana prima da san Giovanni Paolo II.

«Ho conosciuto i frati - diceva sempre nell’intervista a Padre Pio TV - che sono persone meravigliose, e il rapporto umano mi ha portato sempre più vicino a Padre Pio. Poi ho conosciuto sempre di più gli angoli del suo animo, gli avvenimenti della sua vita, sono stata a Pietrelcina, ho visto le stanze. Più lo conosci e più è come una calamita. Che ti attira e vuoi saperne ancora di più» (Famiglia Cristiana, 6 luglio).