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Endometriosi, è possibile controllarne i sintomi?

DOLORE
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Paola Belletti - pubblicato il 05/07/21
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Per quanto fino ad oggi non sia ancora stata individuata con chiarezza la causa o le cause di questa patologia, è possibile arrivare alla diagnosi e a controllare il più possibile i sintomi soprattutto il dolore e gli stati depressivi conseguenti.

Così si apre il servizio di BenEssere, numero di luglio già in edicola, su una condizione patologica che colpisce moltissime donne e spesso le lascia con pochissime armi per difendersi.

Leggendo la risposta competente della Dr.ssa Manuela Farris, ginecologa, ho pensato che fosse utile ribadire quanto si sa e si è fatto finora per questo disturbo complesso che colpisce così tante donne in età fertile.

Ne abbiamo parlato, sempre grazie ad un ricco contributo della rivista edita dalla San Paolo edizioni, in questo articolo:

Gli effetti immediati e a lungo termine, se non adeguatamente e tempestivamente diagnosticata, sono importanti e invalidanti.

Il dolore intenso durante ogni mestruazione, la perdita di desiderio sessuale correlata al dolore che si prova nei rapporti intimi, la riduzione o perdita della fertilità, la menopausa precoce; ma anche una depressione potremmo dire secondaria, concausata sia dalla persistente infiammazione - stato legato spesso all'insorgenza di stati depressivi , si è visto anche con il Covid- sia dalle limitazioni e dal dolore che l'endometriosi comporta.

Sì esistono ma non sono risolutivi, non rimuovono cioè le cause, ancora ignote, dell'endometriosi, ma possono aiutare sensibilmente a controllare i sintomi dolorosi e migliorare la qualità della vita della paziente.

Spesso ciò che manca è innanzitutto una diagnosi certa, resa ardua dalla difficoltà a scorgere conferme obiettive della patologia; è importante seguire i sintomi e seguire diversi esami sia ematologici che ecografici, fino ad indagini chirurgiche; ma se individuata precocemente è possibile intervenire in tempo utile per gestire al meglio i sintomi. L'endometriosi è, per ora, un esempio di malattia non guaribile ma assolutamente curabile.

Il consiglio della ginecologa è sempre quello di non sottovalutare i sintomi: sono il linguaggio del nostro organismo che ci comunica ciò che non va. Occorre ascoltarlo e decodificarlo, con gli interlocutori più qualificati. In questo caso l'ascolto attento ed empatico oltre alla preparazione specialistica sono un requisito irrinunciabile.

Per approfondire rimandiamo anche a una pagina dedicata dall'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù.

Le prime a non lasciarsi sole sono proprio le donne affette da questa condizione invalidante; numerosi sono i gruppi di mutuo aiuto sui social, i forum, gli enti benefici sorti a supporto delle donne che ne soffrono.

Solo a titolo indicativo vi segnalo questo sito, completo di informazioni sulla patologia e sulle co-morbilità ad essa associate.

La regione Sicilia, per esempio, svolge un buon lavoro di sensibilizzazione e presenza sul territorio per rispondere con la prescrizione di presidi terapeutici in grado di lenire il dolore associato all'endometriosi.

La regione Sicilia non è la sola che si sta attrezzando per offrire alle donne una rete diffusa di assistenza e l'accesso alle terapie a tutt'oggi disponibili; anche la Lombardia si sta muovendo nella stessa direzione e le regioni tra loro stanno mettendo a punto protocolli simili e condivisi.

Non essere lasciate sole e poter arrivare alle terapie più adeguate è già un sollievo; l'orizzonte della ricerca farmacologica e della condivisione di esperienze cliniche può farci sperare in ulteriori continui miglioramenti nell'approccio sia diagnostico che terapeutico.

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