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Cos’è un credo, e perché la Chiesa ne ha varie versioni?

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Francisco Vêneto - pubblicato il 26/06/21
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È sempre più frequente che le imprese divulghino il proprio “credo”, ma qual è il significato e il contenuto del credo cattolico?

Cos'è un credo, e perché la Chiesa ne ha varie versioni? In linea generale, un “credo” è fondamentalmente un insieme di dichiarazioni a cui crediamo. Il termine, del resto, deriva dal verbo latino “credere”.

È sempre più frequente che le imprese divulghino il proprio “credo”, ovvero un manifesto dei valori in cui crede l'équipe, come anche la sua missione o il proposito e gli obiettivi strategici.

In questo senso, un “credo” è un insieme di princìpi, convinzioni e riferimenti su cui si basa una persona o un gruppo di persone. Purtroppo è anche frequente che il “credo” divulgato da alcune imprese sia solo una trovata pubblicitaria che si riflette poco o niente nella pratica.

Cos'è un credo

L'origine del credo è eminentemente cristiana: nella sua accezione più specifica, il credo è la sintesi degli articoli essenziali del cristianesimo, con la finalità catechetica di mantenere sempre chiari per i fedeli i contenuti fondamentali della fede. Recitando il credo, noi cristiani cattolici professiamo pubblicamente che crediamo nelle stesse verità in cui crede la Chiesa. È per questo, del resto, che il credo è chiamato anche “Professione di Fede”.

Ma quali sono i contenuti del credo cattolico?

Si tratta di un riassunto della nostra fede in un unico Dio, che pur essendo uno è anche trino perché è Padre, Figlio e Spirito Santo, come anche nell'Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, che è Dio Figlio e che avendoci offerto la salvezza giudicherà se l'accettiamo o la rifiutiamo. Per questo, crediamo nella Chiesa da Lui fondata, nella comunione dei santi, nella remissione dei peccati, nella resurrezione della carne e nella vita eterna.

Perché la Chiesa ha varie versioni del suo credo?

Il Catechismo ci ricorda che la Chiesa ha contato su numerose redazioni del credo nel corso dei secoli, visto che ha sempre cercato di rispondere alle varie necessità dei diversi periodi storici.

Le redazioni che si sono consolidate in modo particolare nella Chiesa e che sono le più usate ancora oggi sono due:

    Il Catechismo ce li presenta in questo modo:

    “Il Simbolo degli Apostoli, così chiamato perché a buon diritto è ritenuto il riassunto fedele della fede degli Apostoli. È l’antico Simbolo battesimale dellaChiesa di Roma. La sua grande autorità gli deriva da questo fatto:«È il Simbolo accolto dalla Chiesa di Roma, dove ebbe lasua sedePietro, il primo tra gli Apostoli, e dove egli portò l’espressionedella fede comune»” (Catechismo dlela Chiesa Cattolica, n. 194).

    “Il Simbolo detto niceno-costantinopolitano, il quale trae la sua grande autorità dal fatto di essere frutto dei primi due Concili Ecumenici (325 e 381). È tuttora comune a tutte le grandi Chiese dell’Oriente e dell’Occidente” (ibid., n. 195).

    Un'antica tradizione, senza prove documentali, narra che i dodici apostoli avrebbero riassunto le basi della fede cristiana quando erano ancora riuniti a Gerusalemme. A questo scopo, ciascuno avrebbe dettato uno dei 12 articoli del credo, disposti in questo modo:

      Questa tradizione per la quale ogni apostolo avrebbe dettato un articolo non ha basi storiche, ma è un fatto che questa versione fondamentale del credo ha origine ai primordi della Chiesa, all'epoca degli apostoli.

      Quando si usa l'uno o l'altro credo nella liturgia della Chiesa?

      Non esiste una norma rigida stabilita sul fatto di preferire l'uno o l'altro credo, visto che entrambi sono ufficiali e ugualmente vlaidi, anche se uno è più succinto dell'altro. Dipende più dai costumi di ogni Paese o da ogni tradizione liturgica. In alcuni luoghi, ad esempio, il Credo degli Apostoli è più usato nella quotidianità, mentre il Credo Niceno-Costantinopolitano viene recitato nelle celebrazioni più solenni o speciali.

      Da alcuni anni, però, il Credo Niceno-Costantinopolitano viene sempre più adottato anche a livello quotidiano perché è più dettagliato nell'esposizione delle verità essenziali della nostra fede, il che corrobora nei fedeli l'assimilazione di queste verità fondamentali.

      Il Credo degli Apostoli

      “Io credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra; e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò da morte; salì al Cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Universale, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen”.

      Il Credo Niceno-Costantinopolitano

      “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.

      Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli:
      Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mori e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato,
      secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per
      giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.

      Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre
      e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.

      Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.

      Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati.

      Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.

      Amen”.

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