Tra i tanti animali di cui si parla nella Bibbia, i ragni non ottengono molta attenzione.
Sono menzionati solo due volte, e in entrambi i casi la loro tela è collegata a qualcosa di debole e fragile.
“Tale è la sorte di tutti quelli che dimenticano Dio;
la speranza dell'empio perirà.
La sua baldanza è troncata, la sua fiducia è come una tela di ragno.
Egli si appoggia alla sua casa,
ma essa non regge;
vi si aggrappa, ma quella non tiene”
Giobbe 8, 13-15
In questo caso, la tela del ragno è vista come qualcosa di debole, visto che può essere tolta facilmente.
La tela del ragno è menzionata di nuovo in modo simile, rafforzando l'idea che una persona che compie atti malvagi intesse “tele di ragno”, non essendo in grado di nascondere le proprie azioni.
“Nessuno muove causa con giustizia,
nessuno la discute con verità;
si appoggiano su ciò che non è, dicono menzogne,
concepiscono il male, partoriscono l'iniquità.
Covano uova di serpente,
tessono tele di ragno;
chi mangia le loro uova muore,
e l'uovo che uno schiaccia, dà fuori una vipera.
Le loro tele non diventeranno vestiti,
né costoro si copriranno delle loro opere;
le loro opere sono opere d'iniquità,
nelle loro mani vi sono atti di violenza”
Isaia 59, 4-6
Questo simbolismo spirituale negativo dei ragni è stato rafforzato nell'arte cristiana. Nel periodo medievale, i monaci usavano i ragni per rappresentare il male. Ad esempio, i ragni venivano spesso collegati all'avaro, che dissangua il povero in modo simile a quello in cui il ragno consuma il fluido della sua preda.
I ragni hanno ricevuto tuttavia un legame positivo con San Felice, patrono dei ragni. Felice era in grado di intrufolarsi senza farsi notare per via di alcuni “amici ragni”, che tessevano tele per nascondere la sua presenza.