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La beata Marie Poussepin, l’imprenditrice che si dedicò anima e corpo alla carità

MARIE POUSSEPIN

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Sandra Ferrer - pubblicato il 22/06/21

Pioniera nel mondo imprenditoriale del XVIII secolo, abbandonò gli affari per fondare una congregazione di aiuto ai più bisognosi

L’Europa Moderna ha portato con sé importanti cambiamenti nel mondo artigianale, che sarebbero culminati con la Rivoluzione Industriale del XIX secolo.

In quegli anni, alle donne non era permesso di ricoprire incarichi di responsabilità nelle fabbriche nascenti, ed erano relegate a lavori di second’ordine. Solo alcune riuscirono ad assumere le redini delle attività familiari, dimostrando che potevano essere altrettanto se non più capaci di dirigerle rispetto agli uomini.

È ciò che accadde a Marie Poussepin, una ragazza che aveva perso i genitori e assunse il ruolo di capofamiglia e responsabile degli affari paterni, dimostrando un grande spirito imprenditoriale.

Il destino volle però che Marie intraprendesse un’altra strada e finisse per fondare una congregazione che ancora oggi, tre secoli dopo, aiuta uomini e donne malati e bisognosi in mezzo mondo.

Imprenditrice del settore tessile

Marie Poussepin era nata il 14 ottobre 1653 nella località francese di Dourdan. La sua vita avrebbe dovuto essere quella di qualsiasi bambina della sua epoca, vivendo in un ambiente familiare in cui sarebbe stata preparata a una vita adulta come sposa e madre.

Suo padre, Claude Poussepin, dirigeva un’importante fabbrica di calze di seta, mentre la madre, Julienne Fourrier, oltre ad aiutare nell’attività familiare si occupava della casa, piena di bambini.

La disgrazia, però, non tardò a bussare alla porta di casa Poussepin. Marie, la maggiore di sette figli, li vide morire tutti da bambini, tranne il piccolo Claude. Era una cosa abituale in quell’epoca caratterizzata da epidemie e mancanza di igiene, anche se non per questo era facile da sopportare.

Marie crebbe comunque circondata di affetto, ricevendo un’educazione formale semplice e una formazione religiosa basata sui pilastri cattolici della carità e dell’amore per il prossimo. Pilastri che non solo apprese, ma fece propri mettendoli in pratica ogni giorno.

Mentre suo padre era strettamente collegato ai compiti amministrativi della parrocchia locale, sua madre si dedicava ad aiutare i poveri e i malati, e controllava la gestione della Confraternita della Carità.

Da piccola, Marie accompagnava Julienne nelle sue visite ai più bisognosi, cosa che si impresse per sempre nella sua memoria.

Dall’impresa alla consacrazione

Marie pianse molto giovane la morte della madre, il che la rese responsabile dei compiti domestici e della formazione e della cura del fratello. Nel 1683 morì anche suo padre.

All’epoca Marie aveva trent’anni, e decise di migliorare la produzione della fabbrica paterna. Fino a quel momento le calze di seta erano state fabbricate a mano, ma ora Marie decise di introdurre dei macchinari e nuovi materiali come la lana, innovazioni che fecero crescere la sua attività e diedero un lavoro dignitoso a molti abitanti della zona.

Lavoratrice instancabile, Marie si dedicò alla casa e alla fabbrica, sempre con l’aiuto del fratello, non dimenticando mai l’opera assistenziale e caritativa che aveva visto svolgere alla madre e non trascurando la sua spiritualità personale, essendo una cattolica praticante che dedicava parte del suo tempo alla preghiera.

Nel 1696 comunicò al fratello Claude che gli cedeva la gestione della fabbrica di famiglia perché aveva deciso di intraprendere un cammino molto diverso. Andò a Sainville, una località vicina a Dourdan, dove iniziò una nuova vita dedicata esclusivamente carità.

Domenicane della Presentazione

Per concretizzare la sua opera, accolse un gruppo di ragazze e fondò una nuova comunità ecclesiastica. In poco tempo, si unirono molte donne e vennero istituite 19 nuove comunità in varie diocesi vicine. Gli obiettivi principali erano l’educazione delle bambine e la cura di poveri e malati.

Nel 1738, il vescovo di Chartres approvò la regola della nuova comunità, che avrebbe ricevuto il nome di Suore di Carità Domenicane della Presentazione.

Marie Poussepin visse 90 anni, cosa insolita in un’epoca in cui la speranza di vita era breve, e non smise mai di lavorare e di dedicare la sua vita a Dio. Il suo esempio fece sì che la comunità delle Domenicane non cessasse di espandersi, fino ad essere presente in 36 Paesi di 4 continenti: America, Asia, Africa ed Europa.

Marie Poussepin morì il 24 gennaio 1744. Il suo ricordo e il suo progetto di vita restano vivi ancora oggi. Il 20 novembre 1994 è stata beatificata da Papa Giovanni Paolo II, che ha detto di lei che si era sentita “pervasa sin dall’infanzia” dalla “carità attiva”, volendo “porsi al servizio dei più bisognosi”. 

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