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No, “The Lancet” non ha pubblicato uno studio smentendo l’efficacia dei vaccini antiCovid

COVID SHOT

Tama2u | Shutterstock

Catholic-factchecking.com - pubblicato il 19/06/21

Quello che riporta il documento in questione è un dato su un modo diverso di calcolare l'efficacia dei vaccini, che non è qualcosa di statico, ma varia in base alla situazione epidemiologica in cui si trova la persona immunizzata

Catholic Factchecking ha ricevuto un messaggio in cui si diceva che la rivista The Lancet ha pubblicato uno studio che conferma che l’“efficacia del vaccino” contro il Covid-19 non è del “95%”, ma tra lo 0,84% e l’1,3%, in base alla marca. Questo è FUORVIANTE: The Lancet non ha pubblicato uno studio su una questione simile (riguarda un commento firmata da un gruppo di scienziati), e non è vero che nel documento i dati sull’efficacia dei vaccini vengano messi in discussione. Quello che riporta il documento in questione è un dato su un modo diverso di calcolare l’efficacia dei vaccini, che non è qualcosa di statico, ma varia in base alla situazione epidemiologica in cui si trova la persona immunizzata.

“Lo studio della prestigiosa rivista scientifica The Lancet conferma che l’efficacia del vaccino non è del 95%, come affermano le compagnie produttrici, ma questa: AstraZeneca 1.3%, Moderna 1.2%, J&J 1.2%, Pfizer 0.84%. Hanno sviato tutti riferendo una riduzione relativa dei rischi (RRR) anziché una riduzione assoluta del rischio (ARR)”.

Il messaggio afferma che lo studio del Lancet indica che l’efficacia dei vaccini “non è del 95%, come affermano le compagnie produttrici”, ma dell’1,3% per AstraZeneca, dell’1,2% per Moderna e J&J e dell’0,84% per Pfizer. Hanno sviato tutti riferendo una riduzione relativa dei rischi (RRR) anziché una riduzione assoluta del rischio (ARR)”. Sia le cifre ufficiali che quelle citate nel commento sono corrette e complementari. L’efficacia del 95% corrisponde, in effetti, ai numeri diffusi dalle autorità circa i diversi vaccini. Questo modo per misurare l’efficacia è chiamata riduzione relativa dei rischi (RRR) ed è corretta, ma c’è un altro modo di intendere l’efficacia del vaccino, ed è attraverso la riduzione del rischio assoluto (ARR), che anziché tener conto solo dell’individuo, come nel caso dell’RRR, considera anche la popolazione nel suo insieme.

“L’RRR dovrebbe essere analizzato comparativamente al rischio di essere infettati e di contrarre il Covid-19, che varia tra le popolazioni e nel tempo”, afferma il Lancet. Questa combinazione di efficacia del vaccino e situazione epidemiologica dà l’ARR.

“Non stiamo dicendo che i vaccini non funzionino. Diciamo che funzionano, e aggiungiamo considerazioni sull’efficacia intrinseca dei vaccini e sulla loro efficacia in popolazioni diverse”, ha detto Piero Olliaro, ricercatore del Centro per la Medicina Tropicale e la Salute Globale dell’Università di Oxford (UK) e autore principale del commento, aggiungendo a Verificat che non è uno studio “peer-reviewed”, ma l’opinione di tre esperti. Le compagnie farmaceutiche non stanno quindi “ingannando nessuno”.

Due modi per misurare l’efficacia

L’RRR è una percentuale che indica la misura in cui l’iniezione è in grado di “evitare la malattia di chi corre il rischio di contagiarsi e ammalarsi”, ovvero di sviluppare casi gravi di Covid. L’ARR ha invece a che fare con il numero di persone che sono state vaccinate perché un’iniezione sia epidemiologicamente efficace.

L’RRR del 95% si concentra sulle persone che sono già state immunizzate con un certo vaccino, mentre l’ARR dell’1,2%, ad esempio, considera tutti gli individui in una popolazione e traduce nel numero di persone che devono essere vaccinate in una popolazione con un dato rischio in un momento specifico. “Per ogni RRR specifico, l’ARR è più alto quando il tasso di casi di Covid-19 è più alto, e diminuisce con la sua diminuzione”, ha spiegato.

Con questo articolo, il ricercatore non vuole delegittimare le informazioni fornite dai produttori dei vaccini, ma cerca di spiegare che le decisioni politiche a livello di salute pubblica non dovrebbero obbedire solo alla percentuale dell’RRR: “Due vaccini con un’alta efficacia molto simile (RRR 95%) possono avere un’efficacia diversa in base al rischio di Covid-19”, ha concluso.

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