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Il Burkina Faso sconvolto dopo un massacro costato la vita a più di cento persone

Burkina Faso

OLYMPIA DE MAISMONT | AFP

Aiuto alla Chiesa che Soffre - pubblicato il 17/06/21

I cristiani tra le tante vittime dell'attacco terroristico più sanguinoso da quando si è scatenata la violenza islamista

Chi è sopravvissuto all’attacco terroristico più sanguinoso da quando si è scatenata la violenza islamista in Burkina Faso, nell’Africa Occidentale, vive nel terrore di altri attacchi.

Lo ha riferito Laurent Dabiré, vescovo cattolico di Dori, alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), osservando che “la gente è senza parole. Soprattutto chi vive nel Sahel, dove si è verificato il massacro, si chiede ‘Chi sarà il prossimo bersaglio?’ La reazione dei fedeli cattolici rispecchia quella del resto del Paese. I cattolici non sono l’obiettivo diretto. Il massacro è stato un attacco che non ha fatto differenze di etnia, sesso o religione”.

Nelle prime ore di sabato mattina, più di 100 persone sono state uccise durante un attacco terroristico a Solhan, un villaggio situato nella zona orientale del Paese. Si presume che il massacro sia stato perpetrato da gruppi islamisti.

Il numero preciso delle vittime dev’essere ancora determinato, ma i media riferiscono una cifra che spazia tra le 100 e le 170 vittime, “inclusi quattro cristiani”, ha spiegato il vescovo, che ha descritto quella di Solhan come una comunità cristiana vivace. La situazione sempre più volatile a livello di sicurezza, ha aggiunto, aveva costretto molti cristiani a fuggire prima dell’attacco.

“Come chiunque altro in Burkina Faso bersaglio del terrorismo, i cristiani sono stati sopraffatti dalla paura. Come cristiani, però, hanno più motivi per temere un’imposizione forzata dell’islam. Sono in ballo la loro libertà religiosa e la loro stessa vita”.

Opera degli islamisti?

Il vescovo ha affermato che gli autori dell’attacco devono ancora essere individuati. “Bisogna ancora stabilire chi ha perpetrato l’attacco e perché. Ad ogni modo, la spiegazione più plausibile è che siano stati i gruppi armati che terrorizzano il Paese dal 2015. Questa è un’altra delle loro atrocità, e il loro modo di mostrare la loro forza e di far sì che la gente parli di loro”.

Da ormai vari anni, i terroristi islamisti hanno concentrato i loro attacchi sulle zone settentrionali e orientali del Burkina Faso. “Il Burkina Faso è diventato l’obiettivo. Siamo vicini di Mali e Niger, Paesi che affrontano problemi simili. Gli attacchi seguono la logica della conquista”.

Secondo il vescovo Dabiré, in Burkina Faso non ci sono problemi tra cristiani e musulmani o tra altre religioni. “Il Paese è attaccato da vari gruppi che usano l’islam per propaganda o mobilitazione. L’islam dei gruppi armati non è l’islam del nostri fratelli. Anche i musulmani del Burkina Faso sono degli obiettivi”.

Per questo, il vescovo crede che nulla ostacoli la continuazione o anche l’intensificazione del dialogo interreligioso tra cristiani e musulmani. “Dobbiamo sperare che un dialogo tra le religioni possa aiutare a risolvere i problemi del Paese. Quello che viene in mente in questo senso è la questione dei rifugiati”. Il numero degli sfollati interni a causa del terrorismo islamista sta aumentando. “Negli ultimi due mesi”, ha riferito il vescovo, “le cifre sono cresciute drammaticamente per via della recrudescenza degli attacchi, con molte vittime”.

I gruppi terroristici hanno iniziato a prendere di mira il Burkina Faso nel 2015. Secondo il Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo di ACS, il Paese è diventato uno dei “punti caldi” del jihadismo militante in Africa. Gli sfollati interni sono circa un milione. La popolazione del Paese è per il 55% musulmana. I cristiani sono il 24%, gli altri professano religioni tradizionali.

ACN sostiene la Chiesa cattolica in Burkina Faso aiutando chi è stato vittima della violenza islamista a tornare a una vita normale. Per raggiungere questo obiettivo, un elemento fondamentale sono i progetti per alleviare i traumi subìti.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente da Aiuto alla Chiesa che Soffre ed è ripubblicato per gentile concessione. Per conoscere meglio la missione di ACS in aiuto alla Chiesa sofferente, www.acninternational.org.

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