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A cosa vi aggrappate, a Cristo o alle ideologie?

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Nikki Zalewski | Shutterstock

José Miguel Carrera - pubblicato il 17/06/21

Nella tempesta della vita, ciascuno si aggrappa a ciò che ritiene più sicuro

Cristo o ideologie: a cosa vi aggrappate? È la domanda che p. Gabriel Vila Verde ha lanciato a chi accompagna le sue reti sociali. Il sacerdote ha scritto:

“Nella tempesta della vita, ciascuno si aggrappa al tronco che considera più sicuro. Per alcuni è il tronco delle ideologie politiche, per altri il tronco della menzogna, per altri ancora il tronco della vanità. Sono tutti tronchi putridi, senza radici. Non naufraga solo chi si aggrappa all’albero della vita: Gesù Cristo!”

Un altro noto sacerdote brasiliano che si esprime spesso sulle distorsioni ideologiche che coinvolgono il cristianesimo è p. Zezinho.

Un Re diverso e un Regno diverso

Riflettendo sul tipo di regno di Gesù e su quanto sia diverso e distante dai giochi politici del potere politico terreno, p. Zezinho ha scritto in occasione della festa di Cristo Re del 2019:

“Le letture che i cattolici ascolteranno in questa fine dell’anno nella nostra liturgia parlano di un Re diverso e di un Regno diverso. Gesù ha detto di essere venuto al mondo per regnare, ma non politicamente come fanno re, presidenti e dittatori di questo mondo. Lo ha detto chiaramente a Pilato, secondo quanto hanno riferito due evangelisti: ‘Il mio regno non è di questo mondo’. Al re Erode non ha detto nulla. Il re era una volpe. Immorale!

Chi legge i Vangeli sa quale Regno Gesù è venuto a inaugurare nel mondo. Associare Gesù a comunismo, socialismo, nazismo, capitalismo, neoliberalismo o qualsiasi specie di dittatura di sinistra, di destra o di centro, è non conoscere la proposta di Gesù”.

Cristo o le ideologie

“’Il mio regno non è di questo mondo’, ha detto”, ha proseguito p. Zezinho.

“E non servono giocolerie esegetiche, letterarie o storiche per provare che Gesù sostiene il suo partito o la sua ideologia. Semplicemente non attacca! Siamo kat’holos (cattolici): ‘per tutti’ e aperti al dialogo, e con la libertà di agire. Sosteniamo ciò che è positivo o protestiamo contro quello che è ingiusto.

Pensare che solo quelli dell’altra parte siano oppressori è una deturpazione maligna della storia del XX secolo e dell’inizio del XXI. Gesù non è venuto a benedire ciò che è accaduto negli ultimi tempi. Sono regni oppressori. Non si tratta del Regno di Gesù. In generale sono disumani”.

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