Una frase che aiuta a tenere il partner nella propria preghiera.
– Hai avuto una bella giornata?
– Sì, e tu?
– È andata.
– E i bambini?
– Tutto bene.
La legge del minimo sforzo è talvolta la norma delle conversazioni coniugali. Non per disinteresse, ma semplicemente per fatica. Eppure esercitare un vero interesse e sforzarsi di ascoltare “attivamente” è una bella prova d’amore.
«Come è andata la tua giornata?»
Porre la domanda in maniera aperta lascia all’altro il compito di parlare, di confidarsi, di raccontare, invece che di dare una risposta chiusa e sovente monosillabica (il più delle volte “sì”).
La domanda “com’è andata la tua giornata?” è forse il regalo più bello che un matrimonio possa offrire. Attendere e auspicare la risposta è un modo di dire “la tua vita ha importanza, la tua vita ha senso”.
È quanto ritengono John e Stasi Eldredge, terapeuti cristiani americani, autori di numerose opere e in particolare di Love and War, recentemente tradotto anche in Francia (da Mame). Stasi testimonia:
Che cosa preziosa tornare a casa e sentire John che m’invita a condividere quello che mi è capitato. Condividiamo l’avventura quando condividiamo le pene e i trionfi della vita dell’altro.
L’occasione di pregare per il coniuge
Interessarsi da vicino alla vita del coniuge significa anche sapere in che momento egli abbia bisogno del nostro sostegno e delle nostre preghiere. John confida di essere perfettamente sereno quando sa che la moglie prega per lui se ha un compito o una responsabilità particolari: «Il fatto che mi prometta che pregherà per me ci unisce». La preghiera diventa allora il cemento della coppia:
Raccontatevi le vostre vite. Pregate l’uno per l’altra. Incoraggiatevi a vicenda. Anche se passate gran parte della vostra giornata a lavorare in contesti differenti, sentirete allora di condividere la vostra vita e non soltanto la biancheria.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]