Dei radicali induisti hanno espulso i cristiani da un villaggio nel distretto di Rayagada, in India. Lo ha riferito l'agenzia AsiaNews partendo dal resoconto della comunità cristiana che vive da generazioni nella regione. Oltre ad espellere i cristiani, gli estremisti hanno distrutto le loro abitazioni.
Secondo quanto hanno affermato i cristiani espulsi, i fondamentalisti vivono in un villaggio vicino. Alcuni di loro sono andati a cercare acqua a un pozzo al quale c'erano anche delle donne cristiane. I radicali induisti le hanno minacciate e umiliate e hanno impedito loro di portare l'acqua a casa.
Otto famiglie cristiane sfollate a causa della violenza di quel gruppo stanno cercando rifugio nella foresta.
AsiaNews ha riportato le parole di Nori Konjaka, membro di una delle famiglie minacciate: “Possono distruggere le nostre case, ma non la nostra fede in Gesù”.
La persecuzione contro i cristiani in India si è aggravata dopo l'ascesa al potere del partito nazionalista induista Bharatiya Janata nel 2014. Da allora, l'organizzazione cristiana Open Doors ha registrato migliaia di episodi anticristiani all'anno.
Una delle micce della violenza degli induisti contro i cristiani è l'aumento delle conversioni di induisti al cristianesimo, ispirati dal lungo percorso della Chiesa nella realizzazione di opere di carità a favore dei poveri, soprattutto nella regione di Odisha. C'è stato anche un sensibile aumento delle persecuzioni contro i cristiani negli Stati indiani di Chattisgarh e Jharkhand, anche durante la pandemia.
L'aumento dei casi di persecuzione è stato documentato dal gruppo ecumenico Persecution Relief, il cui rapporto pubblicato il 29 luglio 2020 ha indicato una crescita del 40,87% degli episodi di aggressione anticristiana rispetto al 2019, nonostante la quarentena già in vigore in India.
Anche il rapporto annuale della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre sulla situazione della libertà religiosa nel mondo ha affrontato il caso dell'India. L'edizione più recente, pubblicata il 20 aprile scorso, sottolinea che nei Paesi a maggioranza induista o buddista vengono imposte discriminazioni e vessazioni sistematiche alle minoranze cristiane, quando non vengono perseguitate apertamente.
Sempre secondo AsiaNews, il presidente del Global Council of Indian Christians, Sajan K. George, ha dichiarato che l'entità condanna con veemenza l'attacco degli estremisti induisti contro i cristiani nel distretto di Rayagada, ed esorta il Governo centrale a rispettare il suo dovere di proteggere la libertà di culto nel Paese.