La pandemia e il prezzo che pesa sulla scuola
Il popolo brasiliano è tra quelli colpiti più duramente dalla pandemia Covid e come sempre accade, chi si trova a patire di più gli effetti di questa tempesta sono i più deboli e indifesi. E’ vero, si è abbattuta su tutti, ma alcuni li ha trovati con l’ombrello altri completamente in balia dei rovesci.
Anche da noi sappiamo che il prezzo chiesto ai ragazzi e ai bambini è stato ed è tuttora alto e, approfitto per dirlo qua, cari adulti che avete la grave responsabilità di educare i ragazzi, non schiacciateli ancora e ancora sulle cose da fare, i recuperi, le competenze perse; parlate con loro, ascoltateli, prendete sul serio il groviglio di sofferenza che gli si è intrecciato nel petto in questi lunghi mesi di privazione.
I più esposti sono i ragazzi disabili e poveri
Tra gli studenti quelli rimasti più esposti alle intemperie sono i più pover:, di mezzi, di abilità, di risorse economiche. Gli studenti disabili, da noi, sono stati almeno tentativamente più tutelati. Ma in Brasile, che vanta e piange un territorio vastissimo e punteggiato di sacche di enorme povertà, non è stato sempre facile.
C’è un’insegnante, Noadisa Novaes, che ha deciso che per quanto sarebbe stato nelle sue capacità, soldi, conoscenze e fiato in gola non li avrebbe lasciati soli. Ogni giorno inforca la sua bicicletta e pedala per un’ora sotto il sole per raggiungere 30 tra bambini e adolescenti senza accesso alla rete e spesso con disabilità fisiche o intellettive più o meno gravi.
Ha 38 anni e la fetta di mondo che le è stata affidata lei se la prende a cuore sul serio. Il sole picchia forte, nello stato di Cearà ma poichè i suoi studenti la aspettano proprio lì lei è lì che va.
Consegne a domicilio? Solo beni essenziali
Le consegne a domicilio un po’ in tutti i settori hanno conosciuto aumenti vertiginosi in questi mesi; soprattutto per i beni fondamentali, cibo, medicine, ma anche ciò che non potevamo più andare a prenderci in negozio.
Ma cosa c’è di più essenziale, dopo il cibo e l’acqua, se non l’educazione? Ecco allora che Noadias col suo carico leggerissimo e pensante di conoscenze, capacità didattiche e amore per i suoi studenti, ha deciso che anche lei poteva occuparsi di consegnare beni essenziali direttamente a casa dei suoi “clienti”. Le virgolette servono per dire che non si fa pagare; anzi spesso aggiunge alle lezioni doni in cibo, abiti, supporti elettronici. E per dire che gli studenti mai e poi mai possono essere ridotti a consumatori.
Si lascia ripagare, questo sì.
Un progetto che ha coinvolto una comunità
Il suo progetto si chiama proprio così educação delivery. Alcuni dei suoi studenti hanno la sindrome di Down, altri soffrono di paralisi cerebrale infantile, altri accusano ritardi intellettivi da lievi a gravi. Restare senza scuola, senza il rapporto significativo con gli insegnanti e i compagni, per loro ancora più che per chi è normodotato significa perdere conquiste importanti, regredire, sentirsi lasciati indietro.