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130 anni della Dottrina Sociale della Chiesa

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Mohammad Bash | Shutterstock

O São Paulo - pubblicato il 15/06/21

La “Rerum novarum” è diventata il primo documento interamente dedicato alla cosiddetta “questione sociale”

Il documento inaugurale della Dottrina Sociale della Chiesa è stato pubblicato nel 1891 dall’allora Papa Leone XIII. Si tratta dell’enciclica Rerum novarum (RN), sulla condizione operaia. Non va dimenticato che la seconda metà del XIX secolo corrisponde all’auge della Rivoluzione Industriale, il che spiega la preoccupazione nei confronti dei lavoratori delle fabbriche. Erano anche tempi di grandi movimenti: la forza del vapore muoveva treni, navi, automobili e altri macchinari. Oltre a questo, decine di milioni di emigranti lasciavano il Vecchio Continente alla volta delle nuove terre di America, Australia e Nuova Zelanda.

A 130 anni dalla nascita della Dottrina Sociale della Chiesa, è bene citare l’apertura del testo per rendersi conto del suo vigore e della sua attualità:

“L’ardente brama di novità che da gran tempo ha cominciato ad agitare i popoli, doveva naturalmente dall’ordine politico passare nell’ordine simile dell’economia sociale. E difatti i portentosi progressi delle arti e i nuovi metodi dell’industria; le mutate relazioni tra padroni ed operai; l’essersi accumulata la ricchezza in poche mani e largamente estesa la povertà; il sentimento delle proprie forze divenuto nelle classi lavoratrici più vivo, e l’unione tra loro più intima; questo insieme di cose, con l’aggiunta dei peggiorati costumi, hanno fatto scoppiare il conflitto” (RN, 1).

Il conflitto di cui si parlava si limitava all’epoca all’ambito di “padroni e operai”. Oggi le tensioni e le contraddizioni dell’economia globalizzata sono ben più ampie, diversificate e complesse, e coinvolgono praticamente tutti i Paesi, centrali, emergenti e periferici. L’accumulo di ricchezza “in poche mani” continua a contrastare con l’indigenza della gran parte della popolazione. Possiamo anche affermare che la sete di innovazioni e l’agitazione si registrano anche nella società attuale.

Qualcuno potrebbe chiedersi se prima di questo la Chiesa rimanesse indifferente ai problemi sociali. Certamente no! Anche i Pontefici che hanno preceduto Leone XIII si sono preoccupati, e molto, della situazione concreta della popolazione, soprattutto delle fasce più povere e vulnerabili. Questa preoccupazione, però, era esplicitata attraverso righe o paragrafi in scritti i cui temi centrali erano la Teologia, la Cristologia, la Mariologia, il Credo e i dogmi, questioni legate alla fede, alla speranza e alla carità o alla santità.

La Rerum novarum è diventata il primo documento interamente dedicato alla cosiddetta “questione sociale”. In quel testo, la centralità dello sguardo e della sollecitudine pastorale convergono sulla condizione reale dei lavoratori e delle loro famiglie. Il documento affronta aspetti come il lavoro e le sue condizioni di salubrità, il giusto salario per coprire le spese di un gruppo familiare, il rapporto tra datore di lavoro e impiegati, il diritto di organizzazione degli operai… Molte perle di questo tesoro della Dottrina Sociale della Chiesa mantengono intatto il loro fulgore.

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