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Cos’è il Pane di Sant’Antonio o Pane dei Poveri?

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Shutterstock | Africa Studio

Salvador Aragonés - pubblicato il 14/06/21

È una delle istituzioni sociali non governative più grandi al mondo, e aiuta poveri e immigrati

In moltissime chiese del mondo c’è un’immagine di Sant’Antonio da Padova, e accanto una scatola per le offerte con scritto “Pane di Sant’Antonio”. Cos’è, e a cosa serve?

L’opera di Sant’Antonio è forse la più antica opera caritativa della Chiesa cattolica tra quelle oggi esistenti, e una delle istituzioni sociali non governative più grandi al mondo. Sant’Antonio ha realizzato moltissimi miracoli già in vita, e amava molto i poveri, che accorrevano da lui chiedendogli del pane. Per questo, in non poche immagini il santo appare con il Bambino Gesù in braccio, un libro e una pagnotta, sul libro o sulle mani.

Nella chiesa del convento francescano dell’Aracoeli a Roma c’è un quadro del Pinturicchio in cui Sant’Antonio appare con un libro nella mano destra e sopra del pane.

Il santo ha vissuto nel XIII secolo. È stato un grande predicatore e molto generoso con i poveri e i bisognosi e nei confronti di chi subiva ingiustizie da parte dei potenti dell’epoca. Un giorno gli si presentò un gruppo di poveri che non avevano da mangiare. Egli andò nella cucina dei frati, prese tutto il pane che c’era e lo diede loro. Quando gli altri frati arrivarono, videro che le ceste del pane erano vuote e chiesero spiegazioni ad Antonio, che disse di guardare bene nelle ceste. I frati lo fecero e videro che erano piene di pane.

Sant’Antonio era così dedito ai poveri e talmente pieno di saggezza che quando predicava molti lo consideravano un santo vivente. È stato il santo canonizzato nel minor tempo: sono trascorsi infatti solo undici mesi dalla sua morte (13 giugno 1231) alla sua canonizzazione (30 maggio 1232).

SAINT ANTHONY

Una vota, anni dopo la sua canonizzazione, una leggenda francescana racconta che vicino Padova a una madre che stava lavorando nei campi cadde il figlio in una cisterna. Quando lo recuperò era morto annegato. La madre andò di corsa all’altare di Sant’Antonio, chiedendogli di restituire la vita al figlio e promettendo di dare ai poveri una quantità di grano pari al peso del bambino. Alla fine della supplica, il bambino si rianimò e poi tornò normale.

La donna prese il grano, fece il pane e lo distribuì ai poveri. Per questo, all’inizio l’opera del Pane di Sant’Antonio venne chiamata “Peso dei bambini”, poi “Pane dei Poveri” e infine “Pane di Sant’Antonio”. Il giorno della festa del santo, il 13 giugno, nelle chiese dedicate al santo si distribuiscono ai fedeli che vanno a Messa dei panini in ricordo del “Pane di Sant’Antonio”.

Anche se all’inizio l’opera di Sant’Antonio consisteva nel dare il pane ai poveri, in seguito è risultato più pratico dare delle monete, perché il pane, se non veniva ritirato in tempo, poteva guastarsi. Le elemosine a Sant’Antonio servono oggi anche ad aiutare le famiglie dei migranti che non hanno di che vivere, a pagare gli affitti arretrati, a lottare contro alcolismo e droga, ad aiutare economicamente il Terzo Mondo e per ospizi e centri di educazione dei migranti.

Sant’Antonio continua a fare favori a chi si accosta a lui con cuore umile, ed è patrono di molte categorie di persone, tra cui i poveri, chi cerca un partner e i celiaci. È anche il santo da invocare per ritrovare oggetti perduti.

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