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Santa Giovanna d’Arco nessuno la avrà mai

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Di Stasia04|Shutterstock

Martha, Mary and Me - pubblicato il 09/06/21

Fraintesa praticamente da subito e a lungo, la pulzella d'Orleans, è pretesa persino ora dai molti che la vogliono sui loro altari. Ma lei è una donna veramente libera perché ha disposto di sé stessa pienamente donandosi al Signore. E sapeva chi ascoltare e dove guardare: "Alta la croce, ch'io possa vederla tra le fiamme!"

Un unico vessillo

Giovanna non la avranno mai.
Non la avrà chi vuole farla testimonial della donna libera e superiore contro una società di uomini.
Non la avrà chi vuole farne un simbolo queer come tanti per quel modo di vestire e di calarsi in un ruolo maschile.

Non la avrà chi vuole farne l’emblema della ribellione ai ruoli e agli stereotipi.
Non la avranno non tanto perché Giovanna d’Arco non fosse, magari, anche questo (ne dubito fortemente, ma voglio giocare al gioco del facciamo che…).

Nessuno può averla, Giovanna, perché lei si è già donata a qualcuno. Aveva 13 anni quando fece voto di castità al Signore e da quel giorno, nessuno se non Lui ha mai potuto averla. Da quel giorno è libera, Giovanna. Così tanto da sottomettersi.

Libera di offrirsi fino in fondo

Così libera da donarsi completamente, fino alla morte. Così libera da non potersi piegare a nessun gioco ideologico, nemmeno oggi. Così libera che non sembra davvero una Santa medievale e anche adesso, quel suo modo schietto di parlare fa accapponare la pelle.
Di tutte le rivoluzioni, lei ha scelto la più grande: sottomettersi alle “sue voci”.
Di tutte le battaglie, lei ha scelto la più difficile: fidarsi nonostante tutto. Nonostante quello che era, solo una donna con nessuna capacità di guerra in un mondo di gerarchie e posti assegnati.

Santa Giovanna d'Arco
Santa Giovanna d’Arco

Quando Santa Giovanna d’Arco era adolescente, San Michele, Santa Caterina e Santa Margherita le apparvero in alcune visioni, chiedendole di portare il Delfino, l’erede al trono di Francia, a Reims per l’incoronazione. Con l’aiuto di due soldati, Giovanna si recò alla corte reale, dove si guadagnò la fiducia di Carlo VII.

Dopo aver ricevuto in dono cavallo, armi e armatura, Giovanna partì per Orléans insieme all’esercito francese. Con lei al loro fianco, i francesi vinsero varie battaglie contro gli inglesi e recuperarono le città di Orléans e Troyes, permettendo a Carlo VII di essere incoronato nel 1429. Giovanna venne catturata vicino Compiegne nel 1430, e venne bruciata sul rogo come eretica dopo un processo ingiusto e dettato da motivi politici.

La sua fede virile, il suo sì materno

Di tutti gli abiti maschili di cui si è vestita, quello che le dona di più è un “sì” convinto, anche se impaurito, a volte. Un sì detto come solo una donna può dirlo: in maniera totale, nonostante il dolore, per un bene superiore. Il sì di una madre.

Libera perché al servizio di Dio

Nessuno avrà mai Giovanna. Questa Santa dà ancora oggi uno schiaffo al nostro mondo “libero” ricordandoci che non si è liberi quando si è sé stessi, le proprie inclinazioni, le proprie idee, che la libertà non la fa un vestito, uno smalto, un lavoro, ma quando, andando oltre noi stessi, scegliamo di metterci al servizio, di lasciare che Dio scriva capolavori con le nostre storie strane, fuori standard, con quello che siamo.

“Alta la croce, che io possa vederla tra le fiamme”: tra le fiamme di un mondo che ci vuole consumare e divorare spesso, ricordiamoci dove volgere lo sguardo e il cuore. E nemmeno la morte potrà averci mai.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA MARTHA MARY AND ME

Tags:
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