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«Beati voi»: Gesù ci svela la verità sotto le apparenze

MANI CIELO

Dani Guitarra|Unsplash|CC0

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 07/06/21

Quando il Signore elenca le beatitudini sta ammaestrando i suoi discepoli sul vero senso delle cose secondo lo sguardo della fede. Sono i poveri in spirito i veri padroni del regno, sono gli afflitti che riceveranno consolazione; sono loro stessi, gli apostoli, che perseguitati e messi a morte a causa sua riceveranno la più grande delle ricompense.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
(Mt 5,1-12a)

Le beatitudini

Quale beatitudine ci può essere nei perdenti? Ovviamente nessuna. Eppure Gesù nel vangelo di oggi sembra dire esattamente il contrario. Non credo che sia solo provocazione ma è autenticamente rivelazione: Gesù ci rivela ciò che in apparenza è nascosto.

Ed è così che “i poveri di spirito” che normalmente vengono tacciati di essere dei bonaccioni che non hanno capito che nella vita si va avanti arrampicandosi sugli altri, sono per Gesù i veri padroni del regno.

Quelli che piangono, che hanno fame, o sono vittime di ingiustizia sono coloro che proprio perché soffrono hanno riservata una consolazione, una vittoria, una tenerezza speciale.

Quelli che usano misericordia alla fine ritrovano l’amore che hanno seminato. Quelli che hanno il cuore pulito e che il mondo chiama ingenui, in realtà sono quelli che sanno vedere l’Essenziale invisibile agli occhi.

Non come il mondo

Quelli che mettono pace perché fanno il contrario del diavolo e quindi dimostrano di essere figli di Dio.

Infine:

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”.

Sembra che il vangelo ci suggerisca oggi un esercizio speciale: imparare a guardare le cose da un’angolatura diversa e accorgerci che le cose non sono solo come sembrano. In fondo la fede è questo: è il dono della profondità non di una consolazione a basso costo.

È il tentativo di guardare dentro le cose e non solo di giudicarle come le giudica il mondo. In questo senso molti ricchi alla maniera del mondo in realtà sono i più disperati di tutti, e molti poveri alla maniera del mondo sono i migliori sulla faccia della terra.

Il vangelo si annuncia ai poveri

La vera domanda è però dove vogliamo metterci noi: tra quelli che proprio perché mancanti possono ricevere il Signore o tra quelli che dicono di non avere bisogno di nulla? Ecco perché non è un’ovvietà dire che il Vangelo si può annunciare solo ai poveri.

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