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3 infermiere della Croce Rossa beatificate come martiri

Red Cross nurse

Happy Max | Shutterstock

Larry Peterson - pubblicato il 04/06/21

Il Papa loda queste laiche coraggiose che hanno scelto di rischiare per essere buone samaritane

Era il 1936, e la Guerra Civile imperversava in Spagna. Il clero e altri cattolici attivi erano uno dei bersagli principali della milizia. Tre giovani infermiere vennero scambiate per suore e fatte prigioniere dai soldati ribelli. Si chiamavano María Pilar Gullón Yturriaga, di 25 anni, Octavia Iglesias Blanco, di 42, e Olga Pérez-Monteserin Núñez, di 23.  

Le donne, che erano di fatto cattoliche, erano andate ad aiutare e a curare i malati e i morenti, indipendentemente dalla fazione a cui appartenevano. Ispirate dal loro amore per Gesù e per l’umanità, stavano semplicemente seguendo la Sua via, dimostrando l’amore e la gentilezza insegnate da Gesù. Anche se non erano suore, amavano profondamente la loro fede e non l’avrebbero rinnegata.

La mattina del 27 ottobre 1936, il loro centro sanitario venne attaccato. Le infermiere avevano l’opportunità di fuggire, ma non volevano lasciare i loro pazienti. Gli assalitori spararono ai pazienti e catturarono il personale sanitario.

Le tre infermiere vennero picchiate, stuprate, torturate e trattate nei modi più degradanti che si possano immaginare. Questo trattamento crudele si protrasse per tutta la notte, mentre la milizia cercava di far sì che le infermiere rinunciassero alla loro fede, ma invano.

Anche se i torturatori esigevano che rinunciassero alla fede cattolica, le tre donne mostrarono un enorme coraggio e ripeterono “Viva Cristo Rey”.

A mezzogiorno del 28 ottobre vennero fatte marciare nude fino a uno spiazzo erboso, dove vennero uccise a colpi di arma da fuoco da membri femminili della milizia (che si spartirono poi i loro abiti). I loro corpi vennero gettati in una fossa comune, mentre i presenti si prendevano gioco di loro. La Chiesa riconosce che sono morte in odio alla fede.

  • María Pilar Gullón Yturriaga era nata il 29 maggio 1911 a Madrid. I suoi genitori erano devoti cattolici, e lei entrò nell’Azione Cattolica e nelle Figlie di Maria ad Astorga. Insegnò catechismo e lavorò con poveri e malati, ma la sua chiamata era alla professione infermieristica, divenne un’infermiera della Croce Rossa e finì in prima linea durante la Guerra Civile spagnola. Venne catturata dai miliziani e morì il 28 ottobre 1936.
  • Octavia Iglesias Blanco era nata il 30 novembre 1894 ad Astorga. A 42 anni era la più anziana delle tre donne, e cercò di fare del suo meglio per fungere da “sorella maggiore” delle altre mentre venivano picchiate e violentate. Morirono tutte insieme, “in odium fidei”, non cedendo mai al male che veniva inflitto loro.
  • Olga Pérez-Monteserin Núñez era nata il 16 marzo 1913 a Parigi, in Francia. A sette anni si era trasferita ad Astorga con i suoi genitori. A 23 anni era la “piccola” del gruppo, ma era altrettanto determinata e dedita ad aiutare malati, feriti e morenti. Quando si offrì per il servizio al quartier generale della Croce Rossa venne assegnata al fronte, come María Pilar e Octavia.

Prima della cerimonia della loro beatificazione il 29 maggio, il vescovo Jesús Fernández González di Astorga ha affermato: “Queste martiri non erano legate ad alcuna fazione – la Croce Rossa andava ovunque fosse convocata, indipendentemente da chi aveva il controllo. Non portavano armi, né usavano le parole per attaccare nessuno. Erano semplicemente mosse dalla compassione umana e dalla carità cristiana, conoscendo i rischi e i pericoli quando si erano offerte volontarie”.

Il vescovo ha aggiunto che le tre donne hanno perdonato i loro aguzzini, offrendo un “modello della vocazione laica cristiana”.

“Anche se è stata data loro l’opportunità di ripudiare la fede, non lo hanno fatto. Erano persone con tutta la vita davanti – solo una grande speranza avrebbe potuto permettere loro di rinunciarvi, e solo un grande amore avrebbe potuto sostenere questa speranza. La testimonianza dei martiri offre un’ancora di salvezza, tenendoci a galla nella verità che rende liberi”.

La cerimonia di beatificazione ha avuto luogo sabato 29 maggio 2021 nella cattedrale di Santa Maria ad Astorga. Ha celebrato in rappresentanza del Papa il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione vaticana delle Cause dei Santi. Le nuove beate, che come si è detto erano state seppellite originariamente in una fossa comune, sono state nuovamente sepolte nella cattedrale di Astorga nel 1948.

Il 30 maggio 2021, il Papa ha parlato di loro dopo l’Angelus di mezzogiorno:

“Queste tre donne laiche coraggiose, a imitazione del buon Samaritano, si sono dedicate a curare i feriti di guerra senza abbandonarli nel momento del pericolo, hanno rischiato, e sono state uccise in odio alla loro fede. Lodiamo il Signore per la loro testimonianza evangelica. Un applauso alle nuove Beate!”

Quasi 2.000 cattolici della Guerra Civile spagnola del 1936-1939 sono stati beatificati o canonizzati come martiri. Durante la guerra, il 12% del clero della Spagna è stato ucciso.

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