Cinque missioni: sono quelle che l’angelo custode fa per gli uomini. Santa Faustina Kowalska, la mistica polacca che dialogava con Gesù, le ha viste durante alcune sue visioni.
Quali sono queste missioni, le racconta don Marcello Stanzione nel libro “Gli angeli della Divina Misericordia” (edizioni Segno).
Poco tempo dopo l’ingresso in convento santa Faustina si ammalò. La madre superiora la mandò assieme ad altre due suore a passare le vacanze a Skolimów, un po’ vicino Varsavia. In quel tempo domandò al Signore Gesù: “Per chi devo ancora pregare?”. Gesù le rispose che la notte seguente glielo avrebbe fatto conoscere. Attraverso la guida dell’angelo custode visitò il purgatorio e capì che doveva pregare per quelle anime.
Ecco la sua descrizione: “Vidi l’angelo custode che mi ordinò di seguirlo. In un momento mi trovai in un luogo nebbioso, invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti. Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per sé stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano. Il mio angelo custode non mi abbandonò un solo istante. E chiese a quelle anime quale fosse il loro maggior tormento. E unitamente mi risposero che il loro maggior tormento è il desiderio di Dio. Scorsi la Madonna che visitava le anime del purgatorio. Le anime chiamano Maria ‘Stella del Mare’. Ella reca loro refrigerio”.
“Una volta che ero andata nell’orto di pomeriggio - ricorda santa Faustina - l’angelo custode mi disse: ‘Prega per gli agonizzanti’. Incominciai subito il rosario per gli agonizzanti assieme alle ragazze addette all’orto. Terminato il rosario, recitammo diverse invocazioni per gli agonizzanti” (Q I, 313).
Vediamo in tutto il Diario come la preghiera per gli agonizzanti diventerà uno degli impegni più sentiti da suor Faustina. Molto spesso percepiva in anticipo la necessità di preghiere verso determinate anime. In seguito appurava in vario modo del loro trapasso.
Di fronte all’invidia di Satana per la nostra unione con Dio restiamo tranquilli con il nostro angelo custode e il rosario. Satana era invidioso delle grazie che riceveva suor Faustina, soprattutto per la sua profonda unione a Dio durante la santa Messa. Così, sfogando tutto il sentimento di invidia di cui è capace tentò di farla rimproverare dalla Madre superiora. Non riuscendovi la disturbò mentre dormiva di notte attraverso molti demoni ma lei era tranquilla perché c’era il suo angelo custode e pregava il rosario.
Santa Faustina non vede l’angelo custode ma vede i demoni. Ad ogni modo ci volle parecchio tempo per addormentarsi così come accadde altre volte.
La nostalgia per il Creatore può portarci a una grande umiliazione e ad adorarlo per tutte le Sue creature (terrestri e celesti) però l’angelo custode può chiederci di rialzarci e non venirne consolati. Perché?
L’angelo custode le ordina di rialzarsi da terra in un momento di nostalgia verso Lui.
“Quando una sera guardai il cielo dalla mia cella e vidi un firmamento stupendo, disseminato di stelle e la luna, ad un tratto entrò nella mia anima una inconcepibile fiamma d’amore verso il mio Creatore. Non riuscendo a sopportare la nostalgia che era aumentata nella mia anima per lui caddi con la faccia a terra umiliandomi nella polvere. Lo adorai per tutte le sue creature, e quando il mio cuore non riuscì a sopportare quello che avveniva in lui, scoppiai in un pianto dirotto. Allora il mio angelo custode mi toccò e mi disse queste parole: ‘Il Signore mi ordina di dirti che ti alzi da terra’. Lo feci immediatamente, ma la mia anima non venne consolata. La nostalgia di Dio mi prese ancora di più” (Q I, 470).
19.10.1935. La sera prima di partire per gli esercizi spirituali di otto giorni santa Faustina fu presa dalla paura vedendo la sua miseria e inettitudine di fronte alla grandezza dell’opera di Dio. Gesù le disse: “Perché hai paura di compiere la mia volontà? [...]” (Q I, 489).
La mattina dopo l’angelo custode l’accompagna da Wilno a Cracovia con una tappa a Varsavia: “La mattina del giorno dopo vidi l’angelo custode, che mi tenne compagnia nel viaggio fino a Varsavia. Quando entrammo nella portineria, scomparve. [...] Quando salimmo in treno a Varsavia diretti a Cracovia, vidi di nuovo accanto a me il mio angelo custode, che pregava contemplando Iddio e il mio pensiero andava indietro a lui. Quando giungemmo alla porta del convento, scomparve” (Q I, 490).
Scrive Santa Faustina sull’angelo custode: “Una volta che pregai molto i santi gesuiti, vidi improvvisamente il mio angelo custode, che mi condusse davanti al trono di Dio. Attraversai grandi schiere di santi, vidi molti volti noti, che avevo conosciuto dalle loro immagini, vidi molti gesuiti che mi domandarono: ‘Di che Congregazione è quest’anima?’. Quando risposi, mi domandarono: ‘Chi è il tuo direttore?’. Risposi che era Padre Andrasz... Quando volevano continuare a parlare, il mio angelo custode fece segno di tacere e passai davanti al trono stesso di Dio”.
La santa mistica vide “un bagliore grande e inaccessibile, vidi il posto a me destinato nelle vicinanze di Dio, ma come sia non lo so, poiché era coperto da una nuvola, e il mio angelo custode mi disse: ‘Qui c’è il tuo trono, per la fedeltà nell’adempiere la volontà di Dio’” (Q II, 683).