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Mary Virginia Merrick: Serva di Dio, potrebbe diventare la prima santa con disabilità fisiche

MARY VIRGINIA MERRICK

maryvirginiamerrick.org

Sandra Ferrer - pubblicato il 31/05/21

Costretta su una sedia a rotelle, non smise mai di lavorare a favore dei bambini bisognosi

Attualmente esistono molte ONG che in tutto il pianeta lavorano per migliorare questo mondo. Tante di queste organizzazioni sono sorte grazie alla forza di persone che avevano la capacità di guidare progetti umanitari su ampia scala o vicino alle loro comunità, e in numerose occasioni questi uomini e queste donne hanno tratto la forza dalla propria fede.

Ne è un esempio Mary Virginia Merrick, cresciuta in una famiglia cattolica e la cui devozione per il Bambino Gesù la aiutò a non affondare quando dovette affrontare una prova terribile nella vita.

La vita di Mary Virginia Merrick, nata il 2 novembre 1866, era destinata ad essere felice e agiata. Seconda degli otto figli della coppia formata da Richard e Nannie Merrick, apparteneva a una delle famiglie più rispettate della Washington della seconda metà del XIX secolo. Richard Merrick era avvocato e fondatore del Centro di Giurisprudenza dell’Università di Georgetown.

Fin da piccola, Mary sentì la necessità di aiutare i più bisognosi, cosa che aveva imparato dalla madre, con la quale si recava nei centri assistenziali vicini alla loro abitazione. Sulla scia della sua educazione cattolica, Mary iniziò anche a sentire il desiderio di diventare suora, ma una terribile caduta quando aveva appena dieci anni la lasciò costretta a letto. Dopo un po’ di tempo riprese a muoversi, ma nulla sarebbe più stato come prima. Avrebbe avuto bisogno di rimanere per sempre reclinata su una sedia a rotelle.

Lungi dall’arrendersi, Mary non dimenticò il suo desiderio di aiutare gli altri seguendo l’esempio di Gesù e iniziò a cucire abiti per i bambini poveri, esortando altre bambine a fare lo stesso. Preparava anche dei corredini da dare ai figli di mamme bisognose a Natale, per celebrare in questo modo solidale la nascita di Gesù.

Quando stava per compiere 18 anni, Mary subì un altro duro colpo per via della morte improvvisa di entrambi i genitori in un breve lasso di tempo, ma continuò a dedicarsi a un progetto che voleva realizzare da tempo: la creazione di un’organizzazione per aiutare i bambini bisognosi. Nacque così la Christ Child Society. Mary vedeva Cristo in tutti i bambini, soprattutto nei più poveri, e voleva aiutarli come meglio poteva.

La sua opera si materializzò nell’apertura, nel 1900, della prima casa della società a Washington, in cui oltre all’aiuto di base ai piccoli e alle loro famiglie c’era una biblioteca e si organizzarono lezioni di musica per i bambini, mentre per le madri vennero aperti corsi per insegnare loro aspetti di base della maternità. Vennero organizzati anche corsi di inglese per le madri immigrate e riunioni per trasmettere la parola di Dio e il messaggio di Gesù come guida per i più poveri.

Il suo progetto iniziò a crescere. Molti volontari vollero aiutare Mary, e in pochi anni erano state aperte altre case a Washington e in altre città degli Stati Uniti.

Per decenni, Mary Virginia Merrick sopportò il terribile dolore che non la abbandonava mai con una serenità esemplare. Non si lamentava dei propri problemi, e divenne una leader nel campo dell’azione solciale che tutti volevano aiutare e con cui desideravano collaborare. Nel corso della sua vita, ricevette vari premi e riconoscimenti per la sua opera assistenziale, anche se il suo premio più grande è stata l’esistenza della Christ Child Society, attiva ancora oggi.

A metà del XX secolo, la sua salute iniziò a peggiorare al punto che dovette accettare di non poter continuare a lavorare con tanta intensità e si ritirò dalla prima linea, pur rimanendo collegata alla Christ Child Society per il resto della sua vita, che sarebbe terminata poco tempo dopo.

Il 10 gennaio 1955, Mary morì per un’emorragia cerebrale. Nel 2001 è stato avviato il suo processo di canonizzazione, e due anni dopo è stata designata “Serva di Dio”. Se venisse canonizzata sarebbe non solo una delle prime sante statunitensi, ma anche una delle poche persone con disabilità fisiche ad essere canonizzate, e la prima donna.

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