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Cosa gridò Giovanna d’Arco ai suoi nemici?

JOAN OF ARC

KUCO | Shutterstock

Sarah Robsdottir - pubblicato il 31/05/21

“Dio vi benedica! Ora andate a casa in pace!” Non odiò mai i suoi nemici, augurando loro il bene

Come molti scrittori e artisti prima di me – religiosi e non –, sono sempre rimasta affascinata dall’adolescente del XV secolo Santa Giovanna d’Arco. La sua festa si è celebrata il 30 maggio (anche se quest’anno la solennità della Santissima Trinità ha avuto la precedenza), e se ci sono innumerevoli ragioni per ammirare Jehanne – il nome datole dai genitori, Jaques d’Arc e Isabelle Romee, agricoltori del villaggio di Domremy –, ultimamente sono rimasta molto ispirata dal modo in cui affrontò i suoi nemici.

Lo scrittore cattolico Louis DeWohl la descrive su un cavallo bianco, ondeggiando il suo vessillo di Gesù e Maria e gridando agli Inglesi: “Andate a casa dalle vostre famiglie, e Dio vi benedica!”

“Nel 1931, 500° anniversario della sua morte, il cardinale inglese Bourne, arcivescovo di Westminster, ha lodato la santa che aveva combattuto tanto coraggiosamente contro il suo Paese, ricordando che non aveva mai odiato i suoi nemici, augurando loro invece il bene” (DeWohl, Saint Joan: The Soldier Girl, p. 165).

[Nota storica: Giovanna d’Arco venne colpita da una freccia al petto, sopravvisse miracolosamente a una caduta da una notevole altezza e venne ferita altre volte sul campo di battaglia, ma non intraprese mai di proposito un combattimento fisico durante la sua azione eroica nella Guerra dei Cent’Anni tra Francia e Inghilterra. Ancora oggi è in corso un dibattito sul fatto che Giovanna sia stata più una guida a livello di ispirazione o una vera leader militare. Una cosa su cui tutti sembrano concordare è comunque il fatto che la sua presenza abbia cambiato il corso della guerra sulla Francia]

Giovanna d’Arco diceva ai suoi nemici la verità in un modo amorevole. Affrontava il confronto con coraggio, ma anche con profonda tenerezza.

Il resoconto di DeWohl la raffigura anche mentre piange per i morti dell’esercito nemico dopo la battaglia di Saint-Loup, e descrive come chiese se i soldati inglesi avevano la possibilità di sentire la Messa o di confessarsi prima di morire (DeWohl, p. 88).

Per questi motivi, Giovanna d’Arco mi ha sempre ricordato le tante anime che osservato in prima linea nel movimentoRight to Life. Una volta ho visto un uomo offrirsi di adottare il bambino non nato di una donna mentre questa entrava in una clinica abortiva. La giovane madre quel giorno ha cambiato idea.

Gli eroi che si sforzano di essere santi non perdono di vista la dignità donata da Dio presente in ogni essere umano – anche se la persona è dall’altro lato del loro campo di battaglia personale.

Non stupisce che Giovanna d’Arco sia la patrona dei soldati, come anche della Francia. Giovanna d’Arco, prega per noi!

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