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È morta Carla Fracci “prima ballerina assoluta”

CARLA FRACCI,

Alessia Pierdomenico | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 27/05/21

Così la definì il New York Times. Carla Fracci era un'artista sublime e una donna di fede: coltivava un'intensa devozione mariana e ricordava con commozione l'incontro con Madre Teresa di Calcutta.

Carla Fracci è morta a Milano, nella sua casa, all’età di 84 anni. Ne avrebbe compiuti 85 il 30 agosto prossimo, ricorda Repubblica. Nata a Milano nel 1936 ha vissuto nelle campagne cremonesi e di quelle origini ha sempre rivendicato la solidità, la bellezza e la ricchezza di affetti.

“Sono cresciuta tra i contadini, nelle campagne vicino Cremona, libera, tra molti affetti e necessità concrete. E proprio lì, ben piantate nella terra, ci sono le mie radici”. 

Rep

Combatteva da tempo con una malattia oncologica che aveva affrontato con coraggio e custodito nel suo tipico riserbo.

La affidiamo alle cure materne di Maria Santissima, di cui era grande devota.

Icona della danza e donna di fede

Carla Fracci, il mito della danza italiana ed internazionale, icona di disciplina, eleganza e dedizione – che da piccola sognava di diventare parrucchiera – ha parlato della fede e della devozione mariana che l’accompagna fin da bambina, in una bella intervista a Matilde Amoroso sul settimanale Maria con te.
I suoi capelli corvini con l’inconfondibile riga in mezzo, lo sguardo intenso, l’abito sempre bianco, la Fracci è davvero una leggenda indiscussa.

Classe 1936, sposata dal 1964 con il regista Beppe Menegatti – nella stessa chiesa dove da bambina ricevette la Prima Comunione – dal quale ha avuto il figlio Francesco che le ha dato due nipoti, è una delle più famose ballerine di tutto il mondo. Ha calcato i palchi dei teatri più prestigiosi insieme a danzatori altrettanto famosi come Rudolf Nureyev, incontrando e confrontandosi con le più importanti personalità dell’arte e della cultura mondiale.

Iniziò a studiare danza per caso

Soprannominata “tranvierina” (perché figlia di un tranviere) e “fraccina”, per la sua corporatura esile e delicata, iniziò a studiare danza per caso – pensate un po’ – senza nutrire chissà quale interesse, alla scuola di Ballo al Teatro della Scala di Milano e in poco tempo, grazie al suo talento, divenne prima ballerina e poi stella internazionale.

Nonna Argelide e la fede “respirata” in famiglia

Ma l’incredibile successo raggiunto non le ha mai fatto perdere di vista l’amore per la famiglia, l’importanza della fede, l’affetto filiale per la Vergine Maria, valori essenziali trasmessi dai suoi genitori e dalla nonna materna Argelide.

Una piccola, straordinaria contadina dagli occhi vivaci. (…) Quelli con lei sono stati gli anni in cui mi sono formata come persona e su di me hanno influito molto il suo senso morale, l’importanza dell’attaccamento alla terra e dell’educazione dei figli. (Maria con te)

La maternità mi ha completato

Al contrario di molte ballerine che hanno rinunciato alla maternità per la danza, io credo che questa esperienza completi l’esistenza di una donna, la maturi e arricchisca anche il suo lavoro. (Ibidem)

Maria è un abbraccio che mi avvolge

La mamma, devota a Sant’Antonio, le fece “respirare” dentro casa un senso profondo e semplice di spiritualità e preghiera che Carla non ha mai perso.

Sono credente e ogni sera prima di addormentarmi recito una preghiera alla Madonna. Maria è come un abbraccio che ti avvolge e ti emoziona: è la nostra Madre, una nostra amica, una parente, il nostro tutto. (Maria con te)

La Madonna delle ballerine

Pregare prima di entrare in scena? un rito imprescindibile!

(…)io, al momento di entrare in palcoscenico, mi faccio sempre il segno della Croce, sicura che da lassù qualcuno mi segue e mi aiuta. Prima degli spettacoli alla Scala, noi ballerine andavamo in una cappella della vicina chiesa di San Fedele a rendere omaggio a Maria e il giorno dopo lo spettacolo tornavamo da Lei per ringraziarla e portarle i fiori. (Ibidem)

La fede e l’amore per Maria… anche a teatro

E proprio la figura della Vergine Maria ha interpretato nel 2014, in uno spettacolo diretto dal marito (che speciale connubio umano e artistico!) dal titolo “Sogno Annunciazione Vita di Maria”, rivisitazione di Marienleben di Ranier Maria Rilke.

Ho cercato di rendere la sua consapevolezza del difficile compito affidatole da Dio di essere la Madre di Gesù e quindi dell’umanità, reso possibile dal suo totale abbandono alla fede che io condivido nella vita reale. Questo valore cattolico, infatti, mi ha sempre accompagnato, anche attraverso la devozione per san Francesco che in famiglia viene considerato quasi un nostro caro, tanto che mio figlio porta il suo nome, lo stesso del nostro Papa, un uomo straordinario, un dono di Dio. (Maria con te)

La danza è poesia e preghiera

La ballerina nel 2018 ha incontrato il Santo Padre e l’emozione è stata fortissima:

Gli ho portato i saluti di mio figlio e lui, prendendomi le mani mi ha detto che la danza è poesia e preghiera. (Ibidem)

L’incontro con Madre Teresa di Calcutta

Nel suo percorso umano e di fede ha avuto un posto speciale la Santa di Calcutta che un giorno le inviò una preziosa lettera:

“Carissima signora Fracci, il buon Dio vi ama teneramente. Metta tutto il suo amore per Lui nella danza, affinché il pubblico grazie a lei possa essere attratto dall’Assoluto…”
Le sue parole, in un momento di difficoltà, mi indicarono la strada da seguire, a conferma che la danza può essere una forma di spiritualità altissima. (Maria con te)

Con lo chignon, il tulle e le scarpe da punta, la Signora della danza ha testimoniato con straordinaria grazia e leggerezza la sua grande spiritualità e devozione per Maria.

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