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Cos’è il precetto domenicale per i cattolici?

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Vitalii Stock | Shutterstock

Philip Kosloski - pubblicato il 26/05/21

Il precetto domenicale di assistere alla Messa per i cattolici non dovrebbe essere visto come un'imposizione, ma come un invito a crescere nell'amore nei confronti di Dio

Fin dai primi secoli del cristianesimo è esistito il precetto domenicale, per il quale i cattolici devoo assistere alla Messa. Inizialmente non c’era una necessità stabilita a livello legale, visto che i cristiani abbracciavano con gioia il mandato di Dio.

San Giovanni Paolo II lo ha spiegato nella sua esortazione apostolica Dies Domini:

“Quest’obbligo di coscienza, fondato in una esigenza interiore che i cristiani dei primi secoli sentivano con tanta forza, la Chiesa non ha cessato di affermarlo, anche se dapprima non ha ritenuto necessario prescriverlo. Solo più tardi, davanti alla tiepidezza o alla negligenza di alcuni, ha dovuto esplicitare il dovere di partecipare alla Messa domenicale” (47).

L’attuale Codice di Diritto Canonico conferma questo dovere e afferma che “la domenica e le altre feste di precetto i fedeli sono tenuti all’obbligo di partecipare alla Messa” (1247).

Ciò vuol dire che ogni cattolico che sia in grado di assistere alla Mesa deve compiere ogni sforzo ragionevole per essere presente.

Dispensa per ragioni serie

Allo stesso tempo, si può essere dispensati dal dovere di assistere alla Messa per motivi gravi, come spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica:

“L’Eucaristia domenicale fonda e conferma tutto l’agire cristiano. Per questo i fedeli sono tenuti a partecipare all’Eucaristia nei giorni di precetto, a meno che siano giustificati da un serio motivo (per esempio, la malattia, la cura dei lattanti) o ne siano dispensati dal loro parroco” (CCC 2181).

Altre ragioni serie dovrebbero essere discusse con il parroco, che può offrire una guida o confermare la dispensa.

Invito ad amare

Al di sopra di tutto, il dovere non dovrebbe essere considerato un’“imposizione”, ma un “invito” a entrare nell’amore di Dio, come ha ribadito Giovanni Paolo II:

“(La domenica) è un giorno che sta nel cuore stesso della vita cristiana… Vorrei oggi invitare tutti con forza a riscoprire la domenica: Non abbiate paura di dare il vostro tempo a Cristo! Sì, apriamo a Cristo il nostro tempo, perché egli lo possa illuminare e indirizzare. Egli è Colui che conosce il segreto del tempo e il segreto dell’eterno, e ci consegna il « suo giorno » come un dono sempre nuovo del suo amore… Il tempo donato a Cristo non è mai tempo perduto, ma piuttosto tempo guadagnato per l’umanizzazione profonda dei nostri rapporti e della nostra vita”.

Il precetto domenicale è un grande dono per l’umanità, e i cattolici sono chiamati a realizzarlo con cuore gioioso.

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