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Più umili e meno perfezionisti?

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Antonio Guillem - Shutterstock

Cecilia Zinicola - pubblicato il 25/05/21

Contrariamente a quanto sembra, il perfezionismo ci rende meno virtuosi. Ecco 10 motivi per cui è così

A tutti noi piace avere un ruolo positivo, cercare modi per migliorare e compiere uno sforzo per far sì che le cose vadano bene, ma quando siamo perfezionisti siamo meno virtuosi.

Il perfezionismo ci rende infelici, provoca stress ed esaurimento. L’esigenza di perfezione ha conseguenze non solo fisiche, ma anche spirituali, come orgoglio, timore di riconoscere gli errori e cercare di paragonarsi agli altri.

Il passo biblico “Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste” (Matteo 5, 48) parla di una perfezione che non passa per il fatto di ottenere buoni voti o successo professionale, ma di cercare la grazia e con essa il tipo di perfezione che è quello dell’amore. L’obiettivo non è fare le cose in modo perfetto, ma cercare una vita equilibrata amando molto.

Abbracciando l’umiltà, abbiamo l’opportunità di dire “Sì” alla grazia di Dio e lasciare che Egli, che è perfetto, si renda presente nella nostra vita. Quando ci lasciamo guidare da un atteggiamento perfezionista, invece, ci chiudiamo e ci allontaniamo da quella grazia. Ecco alcuni motivi:

1 Lo sforzo non è mai sufficiente

L’attenzione ai dettagli è positiva, ma quando “tutto si può sempre fare un po’ meglio” la situazione si ritorce contro di noi. Di fronte alle sfide costanti, la ricerca della perfezione ci fa vivere con un’insoddisfazione costante che può persistere anche dopo aver realizzato il compito in questione.

2 Delegare costa

L’umiltà ci permette di chiedere aiuto in tempo, di confidare negli altri e di non perdere o sprecare energie. Quando smettiamo di chiedere aiuto, neghiamo all’altro l’opportunità di poter fare qualcosa, e iniziamo a concentrare tutta l’attenzione su un’unica cosa trascurando tutto il resto. Ciò fa consumare tempo e vita.

3 Si chiudono nuove possibilità

Ci sono momenti in cui è sano accettare che non possiamo fare tutto ciò che vogliamo nel modo rapido e positivo che vorremmo. Spesso pensiamo a una formula perfetta, ma lungo il cammino scopriamo che con un po’ di apertura possiamo trovare altri modi per farlo meglio.

4 L’errore non è visto come un’opportunità per imparare

Non c’è vita priva di errori e lotte. Non vuol dire che a una persona non importino i successi o che aspiri alla mediocrità, ma che è attraverso la prova e l’errore che si possono dare più frutti per Dio sostenendosi sulla Sua grazia anziché sulle proprie forze.

5 Si trascurano cose buone e belle

Concentrarsi per tutto il tempo sui difetti non ci permette di apprezzare la bellezza delle cose positive, anche quando le abbiamo proprio davanti. L’ossessione non permette nemmeno di essere in grado di godersi ciò che si fa.

6 La tolleranza si riduce

Quando siamo perfezionisti, entra in gioco una tendenza a diventare impazienti con noi stessi e con gli altri. Quando qualcosa ci irrita, la risposta giusta è quella volta ad accettare umilmente le imperfezioni anziché negarle o arrabbiarsi, ed essere capaci di ricevere le critiche senza mettersi sulla difensiva.

7 Il benessere si misura solo con l’impegno

Visto che il perfezionismo esorta a impiegare molta energia in tante cose, il benessere si concentra sui risultati. Ci sono un’aspettativa e un obiettivo concreti. L’umiltà ci permette invece di aumentare il benessere perché si impara ad essere flessibili godendosi il percorso e le esperienze che offre la vita, indipendentemente dai risultati.

8 È molto probabile affondare negli insuccessi

Se si è perfezionisti, è difficile accettare quando le cose non vanno come si vorrebbe. L’umiltà, invece, aiuta a offrire quei fallimenti, a chiedere perdono e sperimentare la realtà della misericordia di Dio accettandola non una volta sola, ma continuamente. Possiamo trovare un equilibrio per commettere errori e non punirci.

9 Raggiungere gli standard porta a un esaurimento fisico ed emotivo

Il perfezionismo può spingerci ad avere una dipendenza per il fare in modo eccessivo, e questo non ci rende più abili, ci esaurisce. Con l’umiltà, possiamo riconoscere che tutti abbiamo dei limiti a livello sia di tempo che di energie, e che bisogna saper mettere da parte il lavoro quando è il momento di dedicarsi alla preghiera o al riposo.

10 È difficile avere il coraggio di assumersi dei rischi

Il perfezionismo può paralizzare. Quando si è umili, è più facile avere il coraggio di assumersi dei rischi o di prendere iniziative cercando il bene. Le persone coraggiose non sono quelle che non hanno paura, ma quelle che osano e rischiano anche quando non va tutto alla perfezione. Questo aiuta a crescere e a permettere che Dio operi nella nostra vita per portarci a quella perfezione d’amore a cui siamo chiamati noi cristiani.

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