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La canzone di Frozen II che mi ha ricordato l’appello costante che ci rivolge lo Spirito Santo

FROZEN II

Disney 2019

Catholic Link - pubblicato il 25/05/21

di Mariel Almazán Vázquez.

Lo Spirito Santo e Frozen? È uno scherzo? No, andiamo con ordine.

In questo periodo mi sono arrivate riflessioni sul Vangelo, preghiere e pensieri, per la maggior parte concentrati su come superare la tristezza, mettere tutto nelle mani di Dio e confidare nel fatto che Gesù sana tutto ciò che Gli affidiamo.

Penserete: e cos’ha a che vedere una canzone di

con tutto questo, e più precisamente con lo Spirito Santo?

Mentre guardavo il film, mi sono sorpresa nell’identificarmi con certe scene. Una di queste è proprio quella della canzone principale, Into the Unkown (Nell’ignoto).

Ascoltandola, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata lo Spirito Santo, quella voce che ci parla in mezzo all’incertezza, alla tristezza, all’angoscia.

Ascoltate il testo di questo brano e poi riflettiamo insieme:

Nell’ignoto” e la voce dello Spirito Santo

Il brano inizia con un’introduzione musicale e una voce dolce, che trasmettono pace. Il tutto, però, viene tagliato bruscamente con la frase “Io ti sento”.

Accade proprio questo quando siamo nel bel mezzo della nostra preghiera o di un momento di discernimento: sentiamo lo Spirito Santo che ci parla e ci guida per sapere che strada seguire!

Non è meraviglioso? Quando sentiamo che Dio ci offre finalmente una risposta ci riempiamo di pace. Ma non è tutto così facile – molte altre volte facciamo quello che fa Elsa, cerchiamo di mettere a tacere quella voce.

Perché cerchiamo di mettere a tacere o di ignorare lo Spirito Santo?

Forse sappiamo che quello che ci sta dicendo ci porterà in un posto che ci spaventa, perché non sappiamo come agire, né cosa accadrà.

Preferiamo rimanere statici, andare avanti in quel circolo autodistruttivo, angosciante, piuttosto che prendere con noi la forza di Dio e dare tutto insieme. Vi suona familiare?

Dopo una breve lotta ed essersi scusata per non aver riconosciuto ciò che le chiede davvero la sua anima, Elsa si dona, si offre, non trova altro rimedio che abbandonarsi a quella voce.

Può accadere lo stesso anche a noi: possiamo dire che non è lo Spirito Santo a parlarci nei momenti cruciali del discernimento, per paura di quello che può venire dopo.

Per via della nostra fede, però, sappiamo che è Lui a parlarci, e che solo vivendo in comunione con Dio potremo trovare la pace. Ricordate sempre che Dio non delude, che conosce le vostre paure e vuole che siate felici!

Lasciate che vi parli, che vi guidi, che vi mostri qual è la strada migliore per superare quelle situazioni che vi fanno soffrire tanto.

Riconosciamo la Sua voce senza paura

Alla fine Elsa riconosce la voce, e sa che nonostante ciò che si vive c’è sempre di più, come la nostra vita, che si modella costantemente.

Se avete vissuto o state vivendo un momento difficile, prendete la mano di Dio. Egli è nostro rifugio e nostra forza. Andate avanti.

Elsa, dopo aver riconosciuto che la voce funge da guida, la ascolta. Dobbiamo farlo anche noi. Dobbiamo riconoscere la forza dello Spirito Santo su di noi, aprirci alla sua voce e alla sua azione, confidare nel fatto che siamo anima e spirito.

In vari passi del Nuovo Testamento, ci viene detto che Dio ha effuso il suo Spirito su di noi, come dice San Paolo nelle sue lettere:

“Da questo conosciamo che rimaniamo in lui ed egli in noi: dal fatto che ci ha dato del suo Spirito” (1 Gv 4, 13).

“Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Cor 3, 16).

Lasciare che lo Spirito Santo prenda le redini

Lasciamolo agire! Lo Spirito Santo, attraverso i Vangeli, può mostrarci tutto quello di cui siamo capaci e come vivere in modo conforme a Lui.

Compiere questo salto di fede spetta solo a noi, perché Dio ci ha dato la libertà. Elsa capisce che può fare di più, e lo stesso vale per noi.

Possiamo permettere che Dio prenda le redini. Ci ha donato dei talenti, e sappiamo che non Gli piace che li seppelliamo.

Prendiamo la paura, il dolore, l’angoscia, ma anche la sorpresa, lo stupore, l’amore, la consolazione e camminiamo insieme, mano nella mano con lo Spirito Santo, oltre l’ignoto.

Perché alla fine viviamo grazie a Lui, e allora dobbiamo essere in ogni momento uno strumento della Sua grazia!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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