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Un gioiello sconosciuto di Roma: la “chiesa di zucchero”

MARIA MAGDALENA

María Paola Daud | Aleteia

Maria Paola Daud - pubblicato il 07/05/21

La chiesa di Santa Maria Maddalena e la croce miracolosa di San Camillo

La chiesa di Santa Maria Maddalena si trova nel cuore di Roma. Dedicata alla santa menzionata dal Vangelo, è uno dei pochi esempi di arte barocco-rococò a Roma.

È stata costruita su una cappella antica del XIV secolo. Due secoli dopo venne affidata a San Camillo de Lellis accanto all’ospedale adiacente.

Un gioiello poco noto

La sua facciata fece parlare molto all’epoca, per via dello stile rococò ritenuto poco mistico, e quindi inadeguato a una chiesa.

All’interno si possono vedere quattro nicchie con le statue di Santa Maria Maddalena, Santa Marta, San Camillo de Lellis e San Filippo Neri.

Sopra la porta si trova la croce emblema dei Camilliani con la scritta “Salve, Croce, unica speranza, aumenta la grazia a chi ti è devoto”.

I romani la chiamano “chiesa di zucchero”, perché si diceva che le decorazioni assomigliassero a quelle di una torta.

Questa piccola chiesa è un gioiello che passa inosservato a passanti e turisti che puntano al Pantheon o a Piazza Navona. Eccone alcune immagini:

I “tesori” della chiesa

All’interno si può ammirare una struttura di grande bellezza sia architettonica che artistica, come anche opere di importanti pittori e scultori.

Tra i tesori significativi per la fede cristiana c’è l’importante crocifisso miracoloso da cui Cristo ha abbracciato San Camillo in un momento di scoraggiamento e gli ha detto: “Non temere, vai avanti, perché questo non è il tuo lavoro, ma il mio!”

E così Camillo fece per tutta la vita, rivolgendo le sue preghiere a Cristo crocifisso.

La seconda cappella a destra conserva un’immagine della Madonna della Salute del XVI secolo appartenuta a Papa Pio V.

Molto venerata è una statua lignea che rappresenta Santa Maria Maddalena, che ricorda un miracolo legato all’inondazione a causa dello straripamento del Tevere nel 1598.

La statua fu vista fluttuare in piedi all’interno della chiesa fino a fermarsi sull’altare, cosa che venne interpretata come un segno divono.

Le reliquie di San Camillo

Gran parte della chiesa fa riferimento alla vita di San Camillo de Lellis, e una delle cappelle è riservata ad accogliere le sue reliquie.

L’urna monumentale che contiene i suoi resti è stata progettata e realizzata dall’artista contemporaneo Alessandro Romano e posta lì il 6 luglio 2013, esattamente un anno prima del quarto centenario della morte del santo.

Fino alla fine dell’Ottocento, il giorno in cui si ricordava la morte del santo i romani accorrevano in chiesa per ricevere l’acqua benedetta speciale che conteneva una piccolissima quantità di polvere della tomba del santo. Quest’acqua benedetta era un rimedio per qualsiasi malattia.

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