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“Picciotti, cosa vi ho fatto?”: il documentario su Rosario Livatino (VIDEO)

Rosario Livatino

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 07/05/21

E’ stato presentato in occasione della beatificazione del giudice “ragazzino” in programma il 9 maggio. Nel documentario gli amici più stretti raccontano un inedito Livatino

Tv2000, in occasione della beatificazione del magistrato Rosario Angelo Livatino (Canicattì, 3 ottobre 1952 – Agrigento, 21 settembre 1990), trasmette domenica 9 maggio alle 21.20, il documentario ‘Picciotti, che cosa vi ho fatto?’. 

Realizzato in collaborazione con il Centro per la cultura e la Comunicazione dell’Arcidiocesi di Agrigento, il documentario è stato presentato il 6 maggio in anteprima nella sede del Consiglio superiore della magistratura alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Ogni mattina in preghiera al santuario di San Giuseppe

Il Servo di Dio Rosario Livatino, magistrato del Tribunale di Agrigento, è stato un uomo appassionato del suo lavoro. Che ha combattuto la mafia nonostante le ripetute minacce indirizzate a lui e ai suoi anziani genitori. Un laico fedele e innamorato di Dio, che tutte le mattine, all’insaputa di tanti, si recava a pregare nel Santuario di San Giuseppe, attiguo al Tribunale. 

“Picciotti, che cosa vi ho fatto?”

È questa fede feriale che lo ha reso saldo la mattina del 21 settembre 1990, quando Livatino viene assassinato dalla mafia. Il magistrato, inseguito dai suoi killer, tenta una fuga disperata ma non urla, non maledice, non chiede aiuto. E quando si rende conto che è giunta la sua ora, si volta verso di loro e come Gesù pronuncia parole di verità: “Picciotti, che cosa vi ho fatto?”.

Nel documentario rendono testimonianza all’operato di Livatino i compagni di scuola, i colleghi magistrati. E tutti quelli che hanno avuto modo di conoscere la sua straordinaria normalità, la serietà e la dedizione, le fatiche e le paure, la carità e la fede. 

Wojtyla e Livatino

Durante la presentazione del documentario su Livatino, è intervenuto il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. 

La beatificazione di Livatino, ha detto, «avviene, come è noto, in una ricorrenza di grande significato: il 9 maggio del 1993 papa Giovanni Paolo II nella messa celebrata nella Valle dei Templi lanciò un durissimo monito contro la mafia colpevole di “calpestare il diritto santissimo di Dio” e di “uccidere” vite innocenti. Ancora oggi sento vibrare nel mio cuore quel grido rivolto ai mafiosi con cui concluse la sua omelia. “Convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”».

Papa Francesco a Sibari

Le parole che sono state pronunciate dai pontefici sulle organizzazioni malavitose sono chiarissime, evidenzia Bassetti. «E a quelle di papa Wojtyla vorrei aggiungere le parole magisteriali di papa Francesco che a Sibari, nel 2014, disse non solo che la malavita “è adorazione del male e disprezzo del bene comune”. Ma che, soprattutto, quegli uomini che “vivono di malaffare e di violenza” non sono in comunione con Dio e quindi “sono scomunicati”».

“Il suo martirio parla ai giovani”

Senza alcun dubbio, Rosario Livatino, conclude Bassetti, «è stato un piccolo e giovane uomo ma, al tempo stesso, è stato un gigante della verità. Un uomo che ha incarnato il Vangelo delle Beatitudini perché egli aveva “fame e sete di giustizia”».

Livatino «ci lascia dunque una preziosa eredità civile e un altrettanto importante eredità spirituale. Il suo martirio parla alla Chiesa e all’Italia intera. Ma soprattutto parla alle giovani generazioni. Sopratutto a coloro che non sono ancora compromessi e che possono, anzi, devono resistere, con tutta l’energia e il coraggio della gioventù, alle false lusinghe malavitose» (chiesacattolica.it).

“Con la mafia non si convive”

«Vorrei riassumere l’eredità di Livatino – chiosa il presidente della Cei – con la stessa frase che ho utilizzato per ricordare don Pino Puglisi: con la mafia non si convive! Fra la mafia e il Vangelo non può esserci alcuna convivenza o tantomeno connivenza. Non può esserci alcun contatto né alcun deprecabile inchino».

La beatificazione in diretta su Tv2000

Tv2000, oltre al documentario, trasmette anche la celebrazione di beatificazione di Rosario Livatino domenica 9 maggio alle 10 dalla Cattedrale San Gerlando di Agrigento. A presiedere la celebrazione è il card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. 

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