E’ un voto storico quello che si appresta a vivere la conferenza episcopale americana: i vescovi, infatti, voteranno sulla comunione a Joe Biden.
Il secondo presidente cattolico nella storia degli Stati Uniti dopo John F. Kennedy, ma le cui posizioni pro-aborto hanno fatto discutere i vertici della Chiesa, sarà sottoposto ad una sorte di referendum interno all’istituzione ecclesiastica americana.

Una portavoce della Conferenza episcopale americana ha annunciato che la riunione di giugno esaminerà «il tema della comunione» e se autorizzare i vescovi, in una data successiva, a elaborare un documento sul tema.
Un alto prelato citato dai media Usa ha spiegato che lo scopo del futuro documento sarà di «chiarire la posizione della Conferenza che Biden e altri politici cattolici non si dovrebbero presentare all'altare per ricevere la comunione» (Ansa, 2 maggio).
La potenziale "scomunica" del presidente, scrive sempre l’Ansa, è sostenuta dall'ala conservatrice dell'episcopato americano ma in base al diritto canonico i cattolici rispondono alle direttive dei vescovi locali e nelle due diocesi in cui Biden va in chiesa - il Distretto di Columbia e il Delaware - il capo della Casa Bianca non ha incontrato finora obiezioni ad accostarsi al sacramento.

L'ultima volta in cui i vescovi votarono sulla comunione ai politici fu nel 2004: la decisione 183 a sei fu di lasciare la decisione sui politici pro-aborto ai singoli vescovi. Quell'anno il tema era di attualità perché John Kerry, un altro cattolico, correva per la Casa Bianca e una decina di alti prelati gli rifiutarono l'Eucarestia a causa delle posizioni pro-choice.
E' difficile prevedere cosa succederà a giugno. Ai vescovi servono i due terzi dei voti per dar luce verde al documento.
Il presidente Biden, evidenzia La Stampa (4 maggio) va a messa tutte le domeniche, di preferenza nella chiesa St. Joseph on the Brandywine a Wilmington (Delaware), dove sono sepolti la prima moglie Neilia, la figlia Naomi e il figlio Beau.
La fede informa la sua vita privata e pubblica, al punto che nell’Ufficio Ovale ha sostituito il busto di Churchill con Papa Francesco. Vorrebbe visitarlo a giugno, quando Covid permettendo sarà in Europa per il G7, o di sicuro ad ottobre, quando verrà a Roma per il G20. Il problema è l’aborto.

Sul piano personale Joe è contrario, ma come politico lo difende, perché un democratico non avrebbe mai conquistato la Casa Bianca da pro-life. Perciò nell’ottobre del 2019 Robert Morey, parroco della Saint Anthony Catholic Church di Florence, in South Carolina, gli aveva negato la comunione.