Aleteia logoAleteia logoAleteia
giovedì 18 Aprile |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

5 motivi per cui gli ambientalisti dovrebbero invocare i princìpi cattolici

PLANTING

By kram9 | Shutterstock

Tom Hoopes - pubblicato il 05/05/21

Le soluzioni secolari non stanno risolvendo i problemi ambientali. La Chiesa propone da decenni una prospettiva migliore

La preoccupazione per l’ambiente è un’enorme opportunità per l’evangelizzazione cattolica. Dopo tutto, Gesù Cristo è la Via, la Verità e la Vita. Attraverso di Lui tutto è stato creato, e tutto ciò che esiste porta il Suo sigillo. Essere grati per il mondo come dono prezioso è compiere un passo verso Dio, e rifiutarlo è fare un passo che allontana da Lui.

1: I migliori pensatori cattolici moderni hanno visto la persona umana e l’ambiente come collegati tra loro.

Nella sua enciclica Rerum Novarum, Papa Leone XIII ha ricordato a un mondo cambiato dalla rivoluzione industriale che la dignità dei lavoratori si ritrova nella natura delle cose, inclusa la natura della persona umana, e l’appello a coltivare la terra.

J.R.R. Tolkien ci ha dato la più alta espressione artistica di questa visione dell’uomo che vive in armonia con il mondo nella Contea de Il Signore degli Anelli: “Gli alberi, l’erba e tutto ciò che cresce o vive nella terra appartiene a ciascuno di noi”, dice la moglie di Tom Bombadil, Goldberry, all’inizio della storia. Alla fine, il libro riguarda chi vede il valore intrinseco della terra di fronte a chi la considera solo qualcosa da sfruttare.

2: Abbiamo imparato a nostre spese che le soluzioni secolari da sole non possono risolvere i problemi ambientali.

È stato sorprendente imparare quest’anno che dopo tutti gli sforzi degli ultimi decenni la passione per le cause ambientali non ha fatto che diminuire. Gallup riferisce che 4 Statunitensi su 10 definiscono attualmente “ambientalisti”, mentre nel 1991 erano quasi 8.

Oggi, inoltre, due terzi degli ambientalisti e la stessa percentuale dei non ambientalisti danno priorità alla crescita economica rispetto alla protezione delle risorse della Terra.

Ma ha senso. Secondo Papa Francesco, il grande nemico dell’ambiente risiede nel nostro cuore.

“Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata”, ha scritto.

Il degrado ambientale deriva dal cuore malato per l’avidità e l’egoismo, e solo Dio può risolvere tutto questo.

3: Senza affrontare ciò che riguarda il cuore, le soluzioni secolari possono essere più distruttive dei problemi che sperano di affrontare.

Troppo spesso, gli ambientalisti iniziano volendo difendere la Terra e finiscono per voler sradicare l’uomo da essa. Nella Giornata della Terra 2021, vari gruppi hanno ricordato al mondo che “centrale per il tema della prima Giornata della Terra nel 1970 è stata la comprensione del fatto che la crescita della popolazione statunitense era un partner del degrado delle risorse ambientali della nostra Nazione”.

Ricercatori come Fred Pearce di Yale Environment 360, però, stanno cominciando a vedere quello che la Chiesa già sapeva. Come ha affermato Pearce, “i consumi crescenti di oggi superano ampiamente la considerazione dell’aumento della popolazione come minaccia per il pianeta”.

Come sostiene Papa Francesco nella Laudato Si’, “incolpare l’incremento demografico e non il consumismo estremo e selettivo di alcuni, è un modo per non affrontare i problemi. Si pretende così di legittimare… (il) diritto di consumare in una proporzione che sarebbe impossibile generalizzare, perché il pianeta non potrebbe nemmeno contenere i rifiuti di un simile consumo”.

4: Lo stesso atteggiamento che cerca di dominare la natura umana prova a dominare anche Madre Natura.

Papa Francesco ha anche avvertito che anche la nostra tendenza a cercare di rimodellare l’umanità porta al degrado ambientale.

“Una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato”, ha scritto, aggiungendo che “anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario”.

“Non appare praticabile un cammino educativo per l’accoglienza degli esseri deboli che ci circondano, che a volte sono molesti o importuni, quando non si dà protezione a un embrione umano benché il suo arrivo sia causa di disagi e difficoltà”.

5: Ciò che serve è un cambio di stile di vita

Papa Benedetto XVI lo ha sottolineato in modo molto diretto:

“Il tema del degrado ambientale chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi, gli stili di vita e i modelli di consumo e di produzione attualmente dominanti, spesso insostenibili dal punto di vista sociale, ambientale e finanche economico”, ha scritto, chiedendo “nuovi stili di vita «nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti»”.

Papa Francesco ha detto lo stesso: “Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati”, ha affermato. “Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea”.

Alla fin fine, solo meraviglia e gratitudine per la verità, la bellezza e la bontà cambieranno i cuori e salveranno il pianeta – ovvero solo Gesù potrà farlo.

➡️ GALLERY: 9 RIMEDI NATURALI DI UNA SANTA ERBORISTA ⬅️

Tags:
ambientalismoambientecattolicesimo
Top 10
See More