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Le richieste del Padre Nostro

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Felipe Aquino - pubblicato il 03/05/21

Credere che Dio è nostro Padre ha conseguenze enormi per tutta la nostra vita

Sappiamo che il Padre Nostro è la “preghiera perfetta”, perché è sgorgata dal cuore di Gesù quando uno dei Suoi discepoli gli ha chiesto di insegnare loro a pregare (Lc 11,1). Si tratta di sette richieste perfette al Padre. Salutiamo Dio come Padre – un azzardo d’amore – e gli rivolgiamo tre richieste per la Sua gloria e la realizzazione della Sua santa volontà, e altre quattro per le nostra necessità.

Il Padre Nostro è il riassunto di tutto il Vangelo, come ha detto Sant’Agostino: “Ho scorso tutte le preghiere che si trovano nelle Scritture, e non credo che possiate trovare in esse qualcosa che non sia incluso nella Preghiera del Signore”.

Nel Discorso della Montagna e nel Padre Nostro, la Chiesa insegna che lo Spirito Santo dà una nuova forma ai nostri desideri, cosa che anima la nostra vita. Da un lato Gesù ci insegna una “vita nuova” a parole, dall’altro ci insegna a chiederla al Padre nella preghiera per poterla vivere.

È la preghiera dei figli di Dio, che dev’essere recitata con il cuore, nell’intimità con il Padre, perché diventi in noi “spirito e vita”. Ciò è possibile perché il Padre ha mandato nel nostro cuore lo Spirito del Suo Figlio che grida in noi Abbà, Padre (cfr. Gal 4, 6), e ci ha resi Suoi figli adottivi in Gesù Cristo.

Da peccatori che siamo, ma perdonati in Cristo, possiamo alzare gli occhi al Padre e dire “Padre Nostro”.

Atteggiamenti

Credere che Dio è nostro Padre ha conseguenze enormi per tutta la nostra vita, ed esige da noi alcuni atteggiamenti:

1 – Conoscere la maestà e la grandezza di Dio. “Dio è grande e noi non possiamo conoscerlo;
incalcolabile è il numero dei suoi anni” (Gb 36, 26). Santa Giovanna d’Arco ha detto: “Dio dev’essere il primo ad essere servito”.

2 – Vivere in azione di grazie. Tutto quello che siamo e che abbiamo viene da Lui. “Che cosa possiedi che tu non abbia ricevuto?” (1 Cor 4,7). “Che potrò ricambiare al Signore per tutti i benefici che mi ha fatti?” (Sal 116, 12).

3 – Confidare in Dio in ogni circostanza, anche nelle avversità. “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più” (Mt 6,33).

4 – Conversione continua e vita nuova. Desiderio e volontà di assomigliare a Lui, perché siamo stati creati a Sua somiglianza.

5 – Se ci comportiamo come figli e non come mercenari che agiscono per interesse o come schiavi che obbediscono per paura.

6 – Contemplare incessantemente la bellezza del Padre e lasciare che permei l’anima.

7 – Coltivare un cuore da bambino, umile e fiducioso nel Padre, perché è ai piccoli che Egli si rivela.

8 – Conversare con Dio come con il proprio Padre, familiarmente, con tenerezza e pietà.

9 – Avere la speranza di raggiungere quello che Gli si chiede nella preghiera. Come può rifiutarci qualcosa se ha accettato di adottarci come figli?

10 – Conoscere l’unità e la vera dignità di tutti gli uomini, tutti creati a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1, 27).

11 – Distaccarci dalle cose che ci allontanano da Lui. “Mio Signore e mio Dio, elimina da me tutto ciò che mi allontana da Te. Mio Signore e mio Dio, donami tutto ciò che mi avvicina a Te. Mio Signore e mio Dio, distaccami da me stesso per potermi donare interamente a Te” (San Nicola di Flue).

Il Padre ci ama talmente che non vuole affatto perderci per i falsi dèi che vogliono rubargli la gloria e il nostro cuore. Per questo, il Padre ci corregge in modo paterno (cfr. Eb 12, 4 s).

Non sempre comprendiamo i Suoi misteri, ma Egli sa di cosa abbiamo bisogno e guida la nostra vita con amore.

Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, ha detto: “Tutto proviene dall’amore, tutto è ordinato alla salvezza dell’uomo, Dio non fa nulla che non sia per questa finalità”.

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