Donne sotto la Croce, rubrica periodica di colloqui al femminile (Scrivi la tua riflessione o le tue domande alla mail)
Grazie V. Non è facile, immagino, dire certe cose che vanno contro un sistema. Ti ringrazio perché sei stata sincera. Nel mio piccolo non posso pensare a queste donne, alla loro salute. Chi lavora nei consultori, sa cosa patirà chi abortisce e, dall’altra parte, chi si affanna dietro alla ricerca di una gravidanza che non arriva o s’interrompe? Non so.
Se vivessimo in un luogo dove ci fosse realmente la libertà di pensiero e di opinione, lo Stato dovrebbe fornire anche operatori a disposizione di chi abortisce o richiede di sottoporsi a gravidanza extracorporea senza riuscire ad avere un bimbo in braccio, e poi matura una sofferenza psichica spesso pesantissima. Ma noi non siamo un Paese onesto dal punto di vista sanitario: basta leggere sul sito del Ministero, la parte relativa ai Metodi Naturali: viene ancora citato l’Ogino-Knauss, roba di altri tempi. Questa è disonestà.
Per non parlare dello sfruttamento della povertà delle donne che vendono i propri ovociti. Come quelle – ti ricordi, ne abbiamo parlato a voce – che “vendono” l’utero. Ma come si fa – hai giustamente detto tu – a dar via un figlio? Altro che solidarietà (ci riferivamo a chi dice che l’utero in affitto potrebbe essere solidale)! Io sono solidale se ti aiuto a vivere la tua infertilità, mica se ti permetto di abortire quando vuoi, neppure se ti disintegro fisicamente e psicologicamente con la procreazione assistita, né – tantomeno – facendoti acquistare un bambino…
Grazie V. Davvero.