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Il Papa impone ai dirigenti del Vaticano di firmare una dichiarazione anti corruzione

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By underworld | Shutterstock

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 29/04/21

Nuovo “Motu proprio” del pontefice sulla trasparenza. Per lavorare in Vaticano, cardinali, funzionari e amministrativi devono attestare di essere estranei ad alcune pratiche finanziarie “perverse”. E' anche vietato accettare regali di valore superiore a 40 euro

Una nuova legge contro la corruzione in Vaticano: l’ha aggiunta Papa Francesco con il Motu proprio sulle “disposizioni sulla trasparenza nella gestione della finanza pubblica”. Perchè è così importante questo nuovo provvedimento del Papa?

Cosa si dovrà dichiarare

Scrive Vatican News (29 aprile)che il pontefice «richiede a tutti i livelli dirigenziali della Santa Sede, e a tutti coloro che svolgono funzioni di amministrazione attiva, funzioni giurisdizionali o di controllo, di firmare una dichiarazione assicurando di:

1) non aver riportato condanne definitive.

2) non essere sottoposti a processi penali pendenti o a indagini per corruzione, frode, terrorismo, riciclaggio, sfruttamento dei minori, evasione fiscale.

3) non detenere contanti o investimenti in paesi ad alto rischio di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, in paradisi fiscali o partecipazioni in aziende che operino contro la Dottrina sociale della Chiesa».

PAPIEŻ FRANCISZEK

La Convenzione contro la corruzione

La Santa Sede, nell’aderire alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (Convenzione di Merida), si legge nel testo del Motu proprio, ha deciso di conformarsi alle migliori pratiche per prevenire e contrastare la corruzione nelle sue diverse forme. 

Il “nuovo codice degli appalti”

Già con la Lettera Apostolica in forma di Motu proprio del 19 maggio 2020, recante «Norme sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano» (il cosiddetto “nuovo codice degli appalti”), sono stati posti presidi fondamentali nel contrasto alla corruzione nella materia dei contratti pubblici.

I dipendenti del Vaticano coinvolti 

Ora il Papa ha stabilito di aggiungere degli articoli al Regolamento generale della Curia romana, con un provvedimento che riguarda tutti i dipendenti del Vaticano inquadrati nei livelli funzionali C, C1, C2 e C3 (cioè dai Cardinali capi dicastero ai vicedirettori con contratto dirigenziale quinquennale), e tutti coloro che hanno funzioni di amministrazione attiva giurisdizionali o di controllo e vigilanza. Dovranno sottoscrivere al momento dell’assunzione e poi con cadenza biennale questa dichiarazione anti corruzione.

Regali massimo di 40 euro

La Segreteria per l’Economia potrà eseguire controlli sulla veridicità delle affermazioni messe nero su bianco dai dichiaranti. E la Santa Sede, in caso di dichiarazioni false o mendaci, potrà licenziare il dipendente e chiedere i danni eventualmente subiti.

È infine vietato – e questa novità riguarda tutti i dipendenti della Curia romana, dello Stato della Città del Vaticano e degli enti collegati, accettare, in ragione del proprio ufficio, “regali o altre utilità” di valore superiore a 40 euro.

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