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Il Cammino di Santiago: cos’è, e perché è importante?

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Shutterstock | Martin Schuetz

Catholic Link - pubblicato il 22/04/21

Molti potrebbero non volerlo fare per motivi spirituali cattolici, ma il Cammino resta comunque importante perché siamo pellegrini su questa terra

di Genevieve Perkins

Camminereste mai per decine o centinaia di chilometri sulle montagne europee? Percorrereste mai il Cammino di Santiago?

Il Cammino è un percorso che va dai Pirenei a Santiago de Compostela, e in genere parte dalla Francia.

Persone di ogni percorso di vita – non necessariamente cattoliche – lo fanno, il che è una vera benedizione. È uno splendido modo in cui Dio raggiunge ciascuno di noi attraverso la bellezza che ha creato nella terra e nel nostro corpo.

La leggenda dice che San Giacomo, patrono di Spagna, venne inviato in quella zona a predicare il Vangelo prima di tornare in Giudea ed essere decapitato nell’anno 44 d.C..

Il Cammino di Santiago termina nella città di Santiago de Compostela, dove secondo la tradizione riposa il corpo di San Giacomo. Un eremita del IX secolo, Pelayo, ricevette in sogno l’indicazione di dove si trovavano i resti di San Giacomo, e il vescovo a cui lo disse decise di andare a verificare e poi riferì tutto al re.

Alcuni dicono che i discepoli di Giacomo portarono il suo corpo per mare nella Penisola Iberica per seppellirlo, ma ci fu un naufragio e il cadavere venne portato a riva ricoperto di capesante. Altri affermano che un angelo riportò indietro il suo corpo e che uno sposo che pronunciava i suoi voti sulla spiaggia finì ricoperto di capesante dopo che il suo cavallo lo aveva disarcionato e gettato in acqua e poi erano miracolosamente riemersi. Ad ogni modo, le capesante sono un simbolo dei pellegrini che percorrono il Cammino.

Al Cammino di Santiago ci riferiva come a Finisterrae (“La fine della terra” in latino) quando i Romani usavano il percorso come via di commercio. I Francesi vi si riferivano come alla Voie lactée (Via Lattea) perché quella galassia è proprio sopra la testa e sembra indicare la strada, come se Dio ci guidasse.

Nel Medioevo, il percorso era anche un modo per fare penitenza – o anche una sentenza per i crimini civili. Ovviamente il Cammino non porta direttamente in cielo. Un pellegrinaggio è un modo per rafforzare (o inaugurare) la vita spirituale, e implica la necessità di evitare le tentazioni e di affrontare delle trasformazioni.

Tempo fa il percorso era pericoloso, sia per i pellegrini che per chi lo compiva come pena, ma oggi è una via di pellegrinaggio, turismo, tradizione e sfida fisica. Le cittadine che costellano il Cammino e i compagni con cui si viaggia offrono un “plus” dal punto di vista sociale.

Immaginate tutte le storie di chi lo ha effettuato. Spesso viviamo senza raccontare la nostra storia o ascoltare chi cammina accanto a noi, ma nel Cammino le storie sono parte dell’esperienza.

Molti potrebbero non volerlo fare per motivi spirituali cattolici, ma il Cammino resta comunque importante perché siamo pellegrini su questa terra (cfr. Ebrei 11, 13). Anche chi non è cattolico o spirituale cerca questa strada perché è in cammino. Un’esperienza come questa può cambiare completamente la vostra vita spirituale.

Buen Camino!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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