La prima Lettera a Timoteo indica le qualità da ricercare in un buon marito o una buona moglie
di Myriam Ponce
Scegliere un partner può sembrare di questi tempi una missione impossibile. Quando nel mio discernimento mi sono resa conto che la mia vocazione era il matrimonio, mi sono messa a compilare una lista della qualità che avrei cercato nell’uomo con cui volevo condividere la mia vita. Ho preso un foglio, una penna e ho cominciato.
Ricordo perfettamente il fatto di aver iniziato quella lista con “Che sia un brav’uomo”, ma sinceramente non aveva idea di come definirlo con esattezza.
Anni dopo mi sono imbattuta nella risposta… la Bibbia! Nella prima lettera a Timoteo, al versetto 3, si riferiscono le caratteristiche che deve avere una persona per ambire a una posizione di santità.
E chiaramente, all’interno della vocazione familiare, queste caratteristiche dovrebbero appartenere a un bravo sposo o a una brava sposa, a un brav’uomo o a una brava donna. Le conoscevate già? No? Le condivido:
1. Che sia una persona fedele
La Parola esprime “marito di una sola moglie” e “irreprensibile”, ovvero che riconosca in te il/la suo/a compagno/a idoneo e che in una decisione libera sia disposto/a a lottare giorno per giorno per far crescere l’amore che vi unisce senza dover guardare da altre parti.
2. Che abbia autcontrollo
La Bibbia dice che dev’essere casto, padrone di sé e di buoni modi. L’autocontrollo è uno dei nove frutti dello Spirito Santo e si riconosce come una virtù che ci permette di controllare le nostre passioni per offrire una testimonianza d’amore come fedeli figli di Dio.
È profondamente legato alla castità, che ci porta ad amare il nostro partner come Cristo stesso ha amato la Chiesa. Ricordiamo che chi si controlla è veramente libero, non essendo schiavo delle sue passioni.
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