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Pellegrinaggio sulle orme di San Francesco ad Assisi

basilica of saint francis of Assisi

Peter K Burian | CC BY-SA 4.0

Bret Thoman, OFS - pubblicato il 07/04/21

La città è virtualmente sinonimo di San Francesco e Santa Chiara

La città di Assisi è virtualmente sinonimo di San Francesco e Santa Chiara. Innumerevoli pellegrini accorrono ogni anno nella culla della spiritualità francescana per visitare i tanti siti dentro e fuori Assisi associati alla vita dei due grandi santi.

Assisi, però, non è esclusivamente dei cattolici, e gente di tutti i credo dopo averla visitata si sente rafforzata a livello spirituale. Per questo, nel 2000 le Nazioni Unite hanno dichiarato i siti francescani di Assisi Patrimonio Mondiale dell’UNESCO: “Essendo il luogo di nascita dell’Ordine francescano, Assisi è stata fin dal Medioevo strettamente associata al culto e alla diffusione del movimento francescano nel mondo, concentrandosi sul messaggio universale di pace e tolleranza”.

Il percorso inizia nella cattedrale di San Rufino, nella zona alta di Assisi. All’interno della cattedrale c’è un antico fonte battesimale, nella parte posteriore della chiesa sulla destra. Qui vennero battezzati Francesco e Chiara, come anche tutti i loro primi seguaci di Assisi. Nella navata principale, sotto l’altar maggiore c’è un piccolo sarcofago contenente le reliquie di San Rufino, martire del III secolo e santo patrono di Assisi all’epoca di Francesco. È ancora il patrono della città, anche se San Francesco è il santo patrono d’Italia.

Uscendo da San Rufino e scendendo, dopo una breve passeggiata si arriva alla Piazza del Comune, la piazza principale di Assisi. Nel Medioevo era luogo di mercato. Visto che il padre di Francesco era un mercante, crebbe in una casa vicina. Nella parte settentrionale della piazza ci sono le antiche colonne e la facciata di quello che in epoca romana era un tempio, dedicato alla dea Minerva. Oggi è una chiesa nota come Santa Maria sopra Minerva.

Nella direzione della basilica di Santa Chiara c’è la Chiesa Nuova. Costruita su quella che si crede fosse la casa natale di Francesco, è la chiesa più recente di Assisi, fatta edificare dal re di Spagna nel 1615. All’interno della chiesa c’è la cella che secondo la tradizione è il luogo in cui Francesco venne imprigionato dal padre. A sinistra dell’altare c’è una scalinata. Una porta lignea originale del XIII secolo è quella che si ritiene fosse la porta originale della casa. Sotto la chiesa, una cappella è ritenuta il luogo in cui il padre di Francesco immagazzinava le stoffe.

Alla fine del vicolo che costeggia la Chiesa Nuova c’è una piccola cappella nota come San Francesco Piccolino. Secondo la tradizione, Francesco nacque qui. Sopra la porta c’è un’iscrizione in latino che recita: “Questo oratorio era la stalla di un bue e di un asino nella quale nacque San Francesco, specchio del mondo”. La gente viene qui a pregare per avere una gravidanza e un parto sicuri, come anche per i propri figli e nipoti.

Continuando a scendere, la strada arriva a un’altra piazza con una fontana. Nella parte bassa della piazza si trovano il vescovado, la residenza del vescovo e una chiesa nota come Santa Maria Maggiore. Recentemente designata “Santuario della Spoliazione”, questa chiesa indica il luogo in cui si è svolto un evento importante nella vita di San Francesco. Qui, infatti, egli affrontò il padre e si tolse gli abiti lussuosi che indossava, restituendo tutto al padre terreno per contare solo sul Padre celeste. Costruita sui resti di una nobile casa romana, questa chiesa è servita come cattedrale di Assisi fino all’XI secolo, quando la sede vescovile venne trasferita a San Rufino, e ancora oggi è la residenza del vescovo di Assisi.

In cima alla piazza c’è Via Bernardo da Quintavalle. Percorrendola per un centinaio di metri si arriva alla casa medievale di Bernardo, nobile benestante e primo compagno a unirsi a Francesco. Le antiche leggende raccontano che invitò Francesco a cena e a rimanere per la notte da lui. Dopo averlo osservato pregare nella notte, il giorno dopo Bernardo decise di seguirlo. Andarono quindi insieme in una chiesa per scoprire la loro missione di vita.

I pellegrini possono percorrere la stessa strada che fecero i due uomini nel 1206. Dando le spalle alla casa di Bernardo, si sale lungo la stretta via, e sull’affollata Via Portica si gira a destra, arrivando dopo pochi passi all’ingresso dei musei del Foro Romano. All’interno dell’atrio si possono ammirare i resti dell’antica chiesa di San Nicolò, dove Francesco e Bernardo aprirono il Vangelo in tre versetti che rivelarono la loro missione (la Bibbia che aprirono si trova ora presso il Walter Scott Museum di Baltimora, negli Stati Uniti).

Seguendo le indicazioni per la basilica di San Francesco si arriva a uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti di Assisi. Commissionata da Papa Gregorio IX come luogo di sepoltura del santo nel 1228, venne completata durante tutto il corso del XIII secolo. I migliori artisti dell’epoca – Cimabue, Giotto e Lorenzetti – vennero chiamati ad abbellirne i muri e il soffitto con affreschi. Il ciclo di affreschi di Giotto nella basilica superiore, sulla vita di San Francesco, è considerato il suo capolavoro. Nel 1818 sono iniziati gli scavi per trovare la tomba di San Francesco. È stato scoperto il suo sarcofago, e l’area circostante è stata aperta per creare una cripta per i visitatori.

Il libro recente di Bret Thoman Following Francis and Clare esplora questo e un’altra dozzina di itinerari dentro e fuori Assisi.

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