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È ora di controllare la propria salute mentale ed emotiva!

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Our Sunday Visitor - pubblicato il 07/04/21
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Dopo un anno così lungo di trance, vi siete chiesti come state? Volete saperlo davvero?

di dottoressa Sue Baars

È ormai un cliché che il 2020 sia stato un anno tristemente memorabile: il costo dell'isolamento in casa per le famiglie e le economie, la perdita di tante persone care, la quarantena, la paura di contrarre la malattia, ansia, depressione, divisioni politiche... la lista è lunga. Tutti volevano lasciarsi indietro il 2020, con la speranza che il 2021 portasse momenti migliori. Dopo un anno così lungo di trance, vi siete chiesti come state? Volete saperlo davvero?

Saper discernere la propria salute mentale ed emotiva è importante, ma come psicoterapeuta da 35 anni ho scoperto che le persone spesso associano la definizione “salute mentale” solo alla salute della mente. Faremmo invece meglio a prestare attenzione alla salute mentale e a quella emotiva considerate insieme, visto che sono collegate e influiscono l'una sull'altra.

I cristiani sono stati utili usando la lente dell'“integrità psicologica” (concetto coniato da mio padre, lo psichiatra cattolico Conrad Baars). Questo concetto si basa sull'antropologia di San Tommaso d'Aquino, e descrive con esattezza un equilibrio sano tra sentire e pensare, come ogni aspetto sostiene l'altro e come insieme rafforzino la persona. Ciò vuol dire che Dio ha progettato la nostra natura umana – corpo e mente – in modo particolare, perché potessimo onorare non solo quello che ci dice la ragione, ma anche quello che ci trasmettono le nostre emozioni e i nostri sentimenti.

Com'è naturale, anche se le emozioni hanno una funzione importante nella nostra felicità – anche per diventare virtuosi –, questo non vuol dire che siano predominanti. L'essere umano è più della somma delle sue parti.

Le emozioni – come tutte le parti del corpo – hanno un posto corrispondente nella vita di una persona. Questa verità sulla natura umana può servire da sostegno per la fede di una persona in un Dio d'amore che vuole il meglio per noi e ci ha creati per desiderarLo. I nostri sentimenti e le nostre emozioni, volti ad aiutarci a renderci conto di quello che ci attira, possono aiutarci a capire ciò che è positivo. Possono anche guidarci a conoscere in modo più profondo Lui, nostro Fine Supremo nella vita.

E allora, come affrontiamo il fatto di calibrare la nostra integrità psicologica, la nostra salute mentale ed emotiva? Naturalmente, ci sono molti modi per valutare la depressione e l'ansia. Quello che vorrei proporre è un modo di riflettere sia sul nostro potere di ragionare che sulle nostre emozioni: un modo per sviluppare la nostra integrità psicologica, e quindi un mezzo per garantire la nostra salute mentale ed emotiva.

Il dogma principale di San Tommaso d'Aquino nella sua psicologia è il seguente: è nella natura delle passioni – le emozioni, ad esempio – il fatto di essere guidate dalla ragione. Ciò significa che la ragione ascolta e tiene conto di quello che dicono le emozioni, ovvero che la ragione non deve reprimere, ignorare o sminuire le emozioni.

Come i bambini si sviluppano meglio quando i genitori tengono conto dei loro sentimenti e vi rispondono ragionevolmente, in base al livello relativo alla loro età, con le emozioni accade lo stesso. Le nostre emozioni richiedono considerazione e accettazione. Le emozioni sono progettate per sorgere in modo naturale e spontaneo quando una persona si vede motivata da un'idea, da un'altra persona, da un'esperienza, che lo sperimentino come qualcosa di gradevole o sgradevole, positivo o negativo, utile o dannoso. Possono informarci in modo diverso dalla ragione.

Nella mia esperienza professionale, ho constatato che molti cattolici e altri cristiani che cercano consulenza vanno all'estremo, ignorando completamente sentimenti ed emozioni, e dichiarano di farlo per varie ragioni.

Credono che non dovrebbero sentirsi in un certo modo (come quando si sentono arrabbiati, tristi, depressi, addolorati, infastiditi, ansiosi...). Sminuiscono i loro sentimenti per motivi come “Altri se la passano molto peggio di me”, o credono che dovrebbero “tirare” per andare avanti. È stato insegnato loro che le emozioni li porteranno sulla cattiva strada o che non sono importanti, che dovrebbero semplicemente confidare nella loro forza di volontà.

A volte credono perfino che alcuni sentimenti ed emozioni siano moralmente inappropriati in sé. In certi casi, ci sono persone che dichiarano che nessuno abbia mai chiesto loro come si sentivano riguardo a qualcosa o le abbia esortate a sognare (perché i sogni non si sarebbero comunque realizzati), e quindi non hanno alcun punto di riferimento per le loro esperienze interne. Durante l'infanzia non hanno mai affrontato o affermato i loro sentimenti, né è stato modellato il loro sistema di risoluzione dei conflitti. Queste persone non erano consapevoli del fatto che fosse possibile identificare e affrontare le proprie reazioni emotive in modo ragionevole.

Al contrario, anziché discutere di noi stessi come se dovessimo o meno permetterci di provare le nostre emozioni, iniziamo dal fatto che proviamo questo o quello, e permettiamoci semplicemente di sperimentare quel sentimento. Forse le emozioni hanno qualcosa da dirci, a cui non possiamo arrivare ragionando. In questo consiste il fatto di essere semplicemente onesti con noi stessi, e non richiede alcun tipo di azione. È meglio non fare nulla con le nostre emozioni, visto che dobbiamo prima familiarizzare e abituarci ai sentimenti in sé. Le emozioni che proviamo sono nostre amiche, come i nostri piedi e le nostre mani sono alleati per vivere felicemente.

A questo punto vi starete chiedendo come tutto questo ci aiuta a calibrare la nostra salute psicologica. La nostra “temperatura emotiva” è uno strumento semplice ma efficace per riconoscere ciò che succede dentro di noi. Possiamo poi riflettere su quali azioni siano le più ragionevoli e prudenti come risposta. Senza l'equilibrio di sentimenti e ragione, siamo alla mercè dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni, o meglio totalmente scollegati da quello che trasmettono, e dobbiamo funzionare solo a livello della mente. In ogni caso, la vita diventa molto più difficile; è come respirare con un unico polmone.

In modo analogo, se le persone non sono consapevoli di quello che sentono nel corpo, o se lo hanno sempre ignorato, cosa potrebbe accadere? In casi estremi, l'appendice di una persona potrebbe esplodere se ignorasse il dolore, o si potrebbe incorrere in lesioni se ci si continuasse a stimolare senza considerazione per il dolore che si prova (“Senti come bruciano i muscoli”, o “Metti a tacere il dolore con la volontà”). In modo simile, possono sorgere problemi anche quando ignoriamo le nostre emozioni.

In effetti, dedicare del tempo a sviluppare la nostra integrità psicologica identificando ed essendo consapevoli dei nostri sentimenti fisici, oltre che dei nostri stati emotivi, ci dà un'idea migliore di come le cose influiscono su di noi. Questa consapevolezza permette di renderci conto di quello che vogliamo e di quello che non vogliamo.

Con tempo e pratica, questa attenzione appena trovata farà sì che prendere decisioni sia più semplice e meno misterioso. Non dobbiamo dipendere unicamente dalla ragione per capire quale sia l'azione “corretta”; può essere estenuante. Le emozioni sono presenti per dare informazioni in modo diverso. Ci aiutano a vedere se qualcosa ci piace o meno, se le cose sono piacevoli o no.

Alcuni lettori staranno pensando “E allora? Devo ancora fare delle cose”. Anche se è vero che ci saranno sempre delle cose da fare nonostante come ci sentiamo, ma farle solo perché è nostro dovere significa condurre una vita arida e triste. Quando è possibile, prendere decisioni basate su quello che desideriamo e che ci attira (supponendo che sia davvero positivo per noi e/o per gli altri) può portare più allegria e alleviare il peso della vita. Affermare come ci sentiamo davvero può portare sollievo anche in casi in cui dobbiamo usare la nostra volontà per allontanarci da quello che preferivamo per fare qualcosa di difficile ma corretto.

Il salmo 139 ci dice che il Signore ci ha creati in modo “meraviglioso”. Il progetto di Dio per la nostra integrità psicologica è sicuramente qualcosa che potrebbe suscitare gratitudine in noi considerando le speranze che riponiamo nel 2021.

*La dottoressa Sue Baars è una consulente professionale e terapeuta familiare e matrimoniale a Irving, Texas (USA), dove esercita nel suo studio privato, In His Image Christian Counseling.