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Cosa è successo il 27 marzo a Piazza San Pietro?

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VINCENZO PINTO | AFP

José Miguel Carrera - pubblicato il 26/03/21

Il 27 marzo ricorre il primo anniversario della Statio Orbis presieduta da Papa Francesco sul sagrato della Basilica di San Pietro

Cosa è successo il 27 marzo a Piazza San Pietro? È successa una cosa semplice e grande. Un momento straordinario di preghiera ha unito il mondo. Le immagini erano potenti, drammatiche. In tanti si sono interrogati su quel che hanno visto. Ma l’importante era invisibile agli occhi… Da dove nasce il bisogno di pregare? Dove è la straordinarietà del 27 marzo? Nella liturgia? Nella sua ripresa televisiva? O nella verità che essa ha rappresentato? Da settimane sembrava fosse scesa una sera senza prospettiva di alba. Da settimane il mondo guardava a Roma, al Papa, per trovare nelle sue parole una risposta che non fosse solo il conto delle vittime…La verità è che il 27 marzo è stato un momento misterioso e potente di kairos intorno a una preghiera semplice… La straordinarietà del 27 marzo sta proprio in questo. La sua capacità comunicativa nasce dalla verità. Il Papa era solo come ognuno di noi. Tutti soli davanti a Dio. Tutti uniti davanti a Dio. Tutti fragili e nelle sue mani… La parola sempre ha bisogno del silenzio. E il silenzio è eloquente solo quando riecheggia la parola. Così è stato il 27 marzo. Quel silenzio, come ha detto il Papa, ci domandava: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Quel silenzio era un appello alla fede. Un appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Quel silenzio ci ha chiamato «a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta». In quel silenzio hanno risuonato le parole di Francesco: «Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri» (dall’Introduzione di Paolo Ruffini).

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La celebrazione del 27 marzo resterà nel ricordo di tutti gli uomini e delle donne che, rinchiusi, spaventati e persi nell’inaspettata tempesta della pandemia del Covid-19, guardavano dagli schermi Papa Francesco nel cuore della Chiesa. Respirando a fatica, è salito al Tempio e ci ha chiamato a svegliarci e ha fatto risuonare le parole di Gesù in quasi ogni angolo dell’universo: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Ci ha ricordato che ci stavamo affondando da soli e ci ha invitati ad abbandonare le nostre paure in Gesù, per ottenere in Lui la serenità in mezzo alla tempesta. Poi ci ha affidati tutti al Signore, per intercessione di Maria, Salute del Suo Popolo. Ha implorato Dio in silenzio, ai piedi della croce di Cristo, e ci ha benedetto con il Santissimo Sacramento… La narrativa dell’evento tesse dunque una trama tra il Dio Misericordioso e sempre presente nella storia dell’uomo, e la sua Chiesa che nella paura lo supplica perché ha bisogno di essere incoraggiata a tornare alla fede e alla fiducia… Con Gesù a bordo della barca della Storia non si naufraga. Così, come Gesù si sveglia per ravvivare la fede dei discepoli il Santo Padre sale al Tempio per ravvivare la fede del mondo contemporaneo… La Statio Orbis deve essere il punto di partenza per creare una cosa nuova, per un cambiamento radicale nella cultura. Così dalla meditazione di questa liturgia parte un Insegnamento Pontificio ricco nell’analisi della realtà e delle cause con le quali l’uomo ha contribuito al manifestarsi di questa crisi. Se la pandemia ha mostrato la debolezza della nostra cultura, è necessario che da questa crisi si impari per uscirne diversi, perché da una crisi mai si esce uguali: o si esce migliori o si esce peggiori, ma mai uguali (dalla Conclusione di mons. Lucio Adrian Ruiz).

Al fine di ricordare meglio, per poter pregare, per poter pensare, e rendere questo
storico evento accessibile al Popolo di Dio che in quel giorno, col cuore e la preghiera, era
presente in Piazza San Pietro e ha partecipato attraverso i mezzi di comunicazione disponibili, è nata l’idea di radunare il materiale di archivio (le foto, i testi ed i video) per presentarlo in un libro, per offrire al lettore un’occasione di sosta, per ripensare alla propria vita e ripartire rinnovati, con uno sguardo nuovo sui fratelli e sul mondo. Il Papa mostra in vivo come un credente affronta le difficoltà e i momenti bui. Fa vedere come ci si apre a Dio quando Lui sembra di essere assente. Francesco prega per tutti e con tutti. È, più che mai, il “ponte”, il “pontefice” con il Mistero di Dio che tace. Attraverso questo libro, il Dicastero per la Comunicazione vuole consegnarne alla storia
le immagini e le parole, per illuminare il cammino che verrà, consapevoli che non possiamo tacere quello che abbiamo visto e udito, perché possano rimanere impressi nella memoria ed essere ancora raccontati alle generazioni future (cfr. Messaggio per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali).

Il volume è suddiviso in due parti, distinte ma strettamente connesse: la preghiera e
l’insegnamento. Con la preghiera il mondo si è fermato, insieme al Santo Padre, per pregare ed implorare Misericordia. Nella preghiera il Papa ha esortato, come fece Gesù con i discepoli, ad avere fede, perché con Lui sulla barca non si può naufragare. Con l’insegnamento siamo stati invitati ad un esame di coscienza sincero, per comprendere cosa è veramente essenziale, per analizzare il modo in cui agiamo, nelle grandi e nelle piccole circostanze, per comprendere dove ci siamo smarriti e come ritrovare la strada. Il codice che si trova alla fine del libro (QRcode), oltre a consentire la visualizzazione del video di quella sera, permette di continuare a seguire l’insegnamento pontificio successivo all’edizione di questo libro.

Il libro è stato realizzato dalla LEV in coedizione Bayard e lo stanno portando insieme nel
mondo: in particolare nei Paesi di lingua francese e tedesca; hanno coinvolto poi anche altri partner per raggiungere altre lingue e Paesi: Piemme per l’edizione italiana, OSV per quella inglese, Encuentro per quella spagnola, Leya-D.Quixiote per il portoghese, Novalis per il Quebec, La Oficina del Libro per l’Argentina, Edições CNBB per il Brasile, Il CELAM per l’America Latina e il Caraibi. Altri editori verranno contatti nei prossimi mesi per estendere ulteriormente la diffusione dell’opera nel mondo.

Con la pubblicazione di questo libro si vuole contribuire a ricordare e rivivere l’evento
ma, soprattutto a vivere nella fede in Gesù per rendere questa crisi un’opportunità di crescita e cambiamento, fiduciosi che il Signore è con noi, anche durante la tempesta, e ci dice: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”.

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