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5 azioni di coraggio sociale in epoca di pandemia

woman mask

Roman Samborskyi - Shutterstock

Cecilia Zinicola - pubblicato il 20/03/21

Piccoli atti di coraggio sociale possono promuovere grandi passi avanti verso una cultura più collegata e meno solitaria

Isolamento, solitudine e pandemia possono procedere mano nella mano, e si spera che ci sia più “coraggio sociale” per andare incontro agli altri in modo intelligente con l’intenzione di tenerci collegati e guarire le ferite provocate dal distanziamento.

Scegliere di essere socialmente coraggiosi può essere una cosa semplice come sorridere a un’altra persona in strada, ma il frutto collettivo di queste piccole opportunità può aiutare a promuovere una cultura meno individualista e più comunitaria.

1Salutare gli altri con allegria

Un modo semplice per metterci in collegamento con le persone che ci circondano è attraverso un saluto. Possiamo salutare sempre e ovunque. Dietro una mascherina o a distanza, continua ad essere valida la frase “Un saluto non si nega a nessuno”, attraverso un gesto della testa, alzando la mano o semplicemente stabilendo un contatto visivo.

A volte non ne abbiamo voglia, non siamo nello stato d’animo giusto, ci sentiamo stanchi, ci sembra scomodo o preferiamo semplicemente continuare a concentrarci sulle nostre cose. Possiamo anche temere che l’altro ci tolga del tempo. In quei momenti serve un atto di coraggio volontario per salutare gli altri.

È probabile che la maggior parte dei nostri incontri quotidiani sia passeggera. Per questo, è importante approfittare di quei momenti per “toccare l’altro” in modo positivo e salutare con gioia le persone che vediamo ogni giorno. Un semplice saluto o un sorriso crea una connessione istantanea, perché dimostra che una persona viene riconosciuta.

2Pregare per qualcuno

A volte non sappiamo come poterci collegare agli altri, soprattutto se sono lontani o non stanno attraversando un bel periodo e non troviamo le parole giuste. È possibile che non comprendiamo completamente quello che sta vivendo una persona, ma pregando per lei impariamo a metterci nei suoi panni, a provare empatia e ad essere più uniti.

Spesso serve coraggio per decidere di compiere un atto di fiducia in cui Dio ci ascolta, di chiedere e di poter comunicare anche all’altro che terremo conto di lui in quel modo speciale. Nessuno può prendere male il fatto che preghiamo per lui, ma spesso la nostra società vive più concentrata sul timore di esporre i nostri ideali o le nostre convinzioni.

La preghiera ci mette in collegamento in modo molto particolare agli altri, anche se siamo molto diversi. Pur non essendo molto religiosa, una persona si può collegare agli altri in modo più profondo, auspicarle di cuore il meglio per la sua vita e metterla nelle mani di Dio. Sapere che qualcuno prega per una persona può esortare a perseverare nella fede e alimentare la speranza.

3Conversare con un estraneo

Una breve conversazione con qualcuno che non conosciamo può cambiare la nostra quotidianità e quella di qualcun altro. Non importa se non siete estroversi, non bisogna dire molto. Essere gentili con le persone che non si conoscono è sufficiente. Prestare attenzione agli altri dimostra che qualcuno è più di una persona che si limita a pulire un corridoio o a vendere un caffè. È un essere umano con dignità, qualcuno che conta.

Spesso bisogna essere coraggiosi per parlare con un’altra persona superando la barriera della paura di cosa penserà se non ci conosce e se nemmeno noi la conosciamo. Dobbiamo affrontare l’ansia o il nervosismo quando interagiamo con gli altri mentre ci proteggiamo per il rischio di contagio del virus, una miscela di vergogna e timore di dare fastidio.

Cercate di fare un complimento se vedete qualcosa di bello o di buono in una persona. Con un po’ di attenzione troverete molti dettagli. Quando si mette in pratica la bontà con gli estranei si scoprono molte cose positive, e questa può essere l’opportunità non solo di conoscere una persona meravigliosa, ma anche di compiere un’azione per far sì che qualcuno si senta meno solo.

4Prendere l’iniziativa di fare progetti

Spesso gli altri vogliono collegarsi a noi, ma se non ci muoviamo è possibile che non accada mai. Essere i primi a fare un movimento per rafforzare un’amicizia è un modo per mostrare e contagiare il coraggio sociale. Non aspettate di essere invitati.

Mettete da parte i pregiudizi. C’è sicuramente gente che conoscete che ha bisogno di un’opportunità per condividere, essere ascoltata con amore, ricevere aiuto e incoraggiamento, soprattutto se si sta vivendo una situazione difficile a causa della pandemia. Fate il primo passo invitando qualcuno a fare una passeggiata o a prendere un caffè.

È importante mettersi in contatto con persone che sono sempre state nella vostra vita. Si può essere tentati di concentrarsi sulle mancanze di amici o familiari, perdendo la motivazione. Ciò che è certo è che se sono persone che si trovano nella vostra vita da tanto tempo è probabile che sia per un buon motivo.

5Cercare vie di servizio

Un ottimo modo per collegarsi agli altri e riuscire a crescere con loro è quando si mette in pratica l’“amore sociale”. Servire altre persone è uno dei modi migliori per non sentirsi soli e farsi degli amici per tutta la vita, per mettere in pratica doni per tirar fuori il meglio di sé e sentire che si sta facendo la differenza.

Serve coraggio nei momenti in cui si pensa che non si possa fare qualcosa per uno stile di vita fatto di tante occupazioni e tempo sempre scarso, quando ci si limita pensando di non essere capaci di fare qualcosa o si preferisce semplicemente adagiarsi su qualcosa di comodo in cui non si può far danno, perdendo però molte opportunità per fare il bene.

Ci si può unire a una comunità dedicata all’aiuto come volontari, portare cibo agli anziani o cucire copertine per i bambini di un ospedale. Le opzioni sono infinite, ma si possono anche scoprire molti modi di aiutare attraverso piccole cose quotidiane, chiedendo a qualcuno come sta o facendo una telefonata mentre si va a lavoro.

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