Madre Teresa di Calcutta aveva una devozione speciale per San Giuseppe. Tutte le volte che c’era una particolare necessità, Madre Teresa si rivolgeva con fede a quello che considerava in Compatrono della Congregazione delle Missionarie della Carità. E l’aiuto arrivava rapidamente.
Era così tanta la confidenza della religiosa col Santo, che se talvolta la richiesta tardava a essere esaudita, volgeva la piccola statua verso il muro, come punizione! Una volta non c’era più in casa l’olio di soia che veniva utilizzato per cuocere il cibo e per la distribuzione ai poveri.
Madre Teresa disse allora alla suora che si occupava della cucina di disegnare una lattina d’olio e di mettere il foglio sotto la statuetta di san Giuseppe.
La suora non sapeva disegnare e i suoi sforzi produssero qualcosa che aveva una vaga somiglianza con una lattina rettangolare. In precedenza le lattine di olio che venivano inviate dall’organizzazione di assistenza Catholic Relief Service erano rotonde.
Ma quelle che arrivarono un paio di giorno dopo erano per la prima volta rettangolari, quasi come se san Giuseppe avesse voluto apporre la firma sul proprio intervento!
In un’altra circostanza, il suo amico (e attuale arcivescovo emerito di Calcutta) Padre Henry D’Souza iniziò una colletta per stampare santini di san Giuseppe allo scopo di incrementare la devozione, e disse alla Madre che lei avrebbe dovuto dargli la prima offerta.
Il gesuita non sapeva che a Madre Teresa era rimasta solo una rupia, ma ella gliela donò, confidando pienamente nella Provvidenza divina. Poi mise la statuetta del Santo nella cassetta dei soldi, dicendogli: “Rimani qui finché non ci porti qualcosa”.
Il giorno dopo la Madre andò alla scuola di “Montijl” di Calcutta e lavorò a lungo con Padre Henry, che al termine della giornata le diede una busta che aveva ricevuto per lei da parte di una persona sconosciuta, nella quale, con grande sorprese, c’erano ben 100 rupie!
In modo particolare Madre Teresa era solita utilizzare la preghiere a San Giuseppe. “Ricordati” scritta dal Papa Beato Pio IX, la ripeteva 9 volte come novena, per nove giorni consecutivi per ottenere grazie.