La persona prudente non cerca di avere sempre ragione, non è precipitosa, analizza le cose con obiettività, prevede con intelligenza
Una riflessione dell’allora cardinale Ratzinger riferendosi a San Giuseppe, sposo della Santa Vergine Maria, ci offre un esempio di ciò che è la prudenza, una sfida che consiste nella vigilanza interiore e nel coltivare la capacità di fare il bene e di prendere decisioni concrete, oltre ad aiutarci a evitare errori di cui pentirci in seguito.
Ratzinger indicava San Giuseppe come modello di prudenza, tutto il contrario rispetto a chi agisce in modo precipitoso, guidato dall’impulso.
La prudenza ci lega oggettivamente alla realtà, esigendo una conoscenza della verità che permette di fare il bene. È una virtù che conquistiamo con il tempo. Per questo Papa Benedetto XVI affermava che la prudenza è molto diversa dall’astuzia.
Virtù essenziale
La prudenza è una virtù essenziale per la vita cristiana. Secondo San Tommaso d’Aquino, è “la virtù più necessaria alla vita umana”, perché è una facoltà che impegna le nostre azioni e il modo in cui ci comportiamo.
Ci allontana dal trionfalismo, come anche dal pessimismo, aiutandoci ad avvicinarci alla realtà alla ricerca di vari fattori o elementi per agire in modo retto, avendo come prospettiva la speranza che ci dona la fede nella vittoria del Signore e nelle Sue promesse.

In questo contesto, la prudenza è intimamente unita alla verità. L’uomo prudente è colui che fa della verità il suo principale criterio di azione. La prudenza esige un’intelligenza disciplinata e vigilante, che non si lascia trascinare dai preconcetti; che non giudica in base ai suoi desideri e alle sue passioni, ma cerca sempre la verità, anche quando questa è scomoda.
Umiltà
Per crescere nella prudenza, è fondamentale crescere anche in umiltà. Il difetto contrario è l’imprudenza, che include la precipitazione, l’impulsività, la sconsideratezza, l’incostanza – insomma, la mancanza di controllo sulle passioni.
L’umiltà ci aiuta ad accettare che, come afferma David Isaacs, “abbiamo tutti qualche tipo di mania, piccola o grande, e questo può influenzare la visione oggettiva di ogni situazione”.
La prudenza va coltivata in modo costante e paziente. “Si tratta di discernere, di avere criteri, di giudicare e decidere”, aggiunge Isaacs. “Per conoscere la realtà, è innanzitutto necessario volerla conoscere e riconoscere che non si è in possesso di tutta la verità”.