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Malato di Sla: “Vorrei vedere il mare”. I volontari esaudiscono il suo desiderio

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Pubblica Assistenza Socio Sanitaria e Protezione Civile Life Guard | Facebook

Silvia Lucchetti - pubblicato il 12/03/21

Francesco, 62 anni, è sull'ambulanza che lo sta accompagnando in ospedale per i controlli di routine, quando confida alla moglie il desiderio di rivedere il mare. Gli operatori lo accontentano: "Un regalo bellissimo".

“Vorrei tanto rivedere il mare”: così il signor Francesco, 62 anni, ha detto a sua moglie attraverso la lavagnetta che usa per esprimersi da quando non è più in grado di parlare a causa della malattia che lo ha colpito da tempo: la Sla.

Erano a bordo dell’ambulanza dei volontari dell’associazione Life Guard quando ha espresso il suo desiderio. Lo stavano accompagnando per alcuni controlli all’ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli.

Vorrei vedere il mare

Ma prima di raggiungere le corsie del nosocomio, Francesco ha chiesto di poter vedere il mare, lui che vive chiuso in casa da mesi a causa del Covid, che per una persona con una salute fragile come la sua rappresenta il nemico numero uno.

Così gli infermieri hanno telefonato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale dove da tempo è in cura Francesco e hanno chiesto il permesso di poter esaudire il suo desiderio. I medici hanno acconsentito raccomandando i volontari di tenere l’uomo sdraiato sulla barella.

Gli operatori in servizio hanno chiamato il responsabile di centrale e abbiamo dato subito l’autorizzazione. (repubblica.it)

Un bellissimo regalo

Poter realizzare la richiesta di un paziente è stato per gli operatori una soddisfazione grandissima. E così l’ambulanza ha “ricalcolato” il suo percorso per raggiungere il lungomare di Gallipoli, una tappa sorprendente e inaspettata.

Quando una volta aperto il portellone il mare si è mostrato maestoso allo sguardo di Francesco, lui ha commentato:

Un bellissimo regalo (Ibidem)

Mai deviazione fu più profonda e sensata per i volontari che lo conoscono da tempo, e che davanti ai suoi occhi contenti come quelli di un fanciullo hanno sicuramente sentito di ricevere più di ciò che hanno donato.

La gratitudine degli operatori

Ecco il commento commosso che hanno condiviso sulla loro pagina Facebook per raccontare la piccola avventura vissuta:

Alzarsi la mattina per andare a lavoro non sapendo cosi ti aspetta… poi una richiesta speciale fatta da un paziente speciale come TE. La voglia di vedere il mare visto che ormai TU non lo vedi mai per questo brutto mostro… noi che nonostante tutto ti diciamo di sì perché una richiesta del genere non si può negare… apriamo il portellone ed è li che il tuo viso si illumina di immenso… ed è in questo momento che sono fiera del lavoro che faccio perché in quell’istante, nonostante la sofferenza, si vede la tua Felicità. Oggi sono IO a dire GRAZIE a te per avermi donato quello sguardo, grazie ancora! Questi siamo noi… Questa è Life Guard o.d.v., questi sono i nostri ragazzi. Donare un sorriso a chi è meno fortunato di noi.

Ci vorrebbe il mare

Un gesto semplice e bellissimo, ricco di umanità. Davvero il lavoro ha senso solo quando si trasforma in amore, per dirla con Gibran. Nelle parole degli operatori tutto l’orgoglio, l’affetto e l’empatia nei confronti del loro paziente. A volte basta poco per trasformare una giornata grigia in… azzurro acqua marina.

Ci vorrebbe il mare su questo cemento
ci vorrebbe il sole col suo oro e col suo argento

Perché in alcuni momenti della vita – parafrasando Marco Masini – “ci vuole il mare”. Chissà quante sensazioni, pensieri, ricordi, la massa d’acqua salata e turchina avrà risvegliato in Francesco. Quell’orizzonte sconfinato, con i profili delle barche come in un disegno, dove finalmente tutto appare più leggero e semplice.

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