Il 57% delle lingue attive del mondo non ha ancora una traduzione biblica completa
Il Sud Sudan ospita più di 65 popoli diversi che parlano lingue e dialetti differenti, che sommati possono anche superare il centinaio.
La tribù Dinka parla una lingua chiamata Jieng. I membri di questa tribù hanno una Bibbia, ma questa non è mai stata tradotta completamente.
A migliaia di anni dai primi manoscritti e a centinaia da Gutenberg, il 57% delle lingue vive nel mondo non ha ancora una traduzione completa della Bibbia.
Una “Babele” ancora senza la Parola
Può essere difficile da credere, ma secondo la State of the Bible Survey del 2015 dell’American Bible Society, condotta dal Barna Group, delle 6.901 lingue attualmente usate nel mondo come prima lingua, meno della metà ha una Bibbia completa o anche solo una sua parte.
“Spesso predicando dall’Antico Testamento si deve fare una traduzione letterale diretta dalla Bibbia anglofona, soprattutto quando si parte da un passo non tradotto”, ha affermato il reverendo John Chol Daau, membro della tribù Dinka del Sud Sudan. “Fortunatamente, abbiamo un team Dinka o Jieng che lavora a un progetto di traduzione a Juba. Lo scorso anno ho realizzato qualche traduzione del Libro delle Lamentazioni, e ho anche partecipato alla traduzione del Libro di Rut”.
Il progetto di traduzione ha subìto dei ritardi per via della lunga guerra civile in Sudan e della mancanza di finanziamenti, ma il reverendo Daau stima che il progetto possa essere ormai completo al 70%-80%.
Tre prime lingue attive su 10 (il 31%) non hanno iniziato neanche una traduzione in quella lingua, riferisce la ricerca. Un altro quarto ha traduzioni solo di parti della Scrittura, mente altre sono in via di traduzione (26%). L’obiettivo dell’accesso universale alla Bibbia potrebbe essere raggiunto nel prossimo ventennio, o almeno è quello che si pensa.