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Care mamme, accompagnamo le nostre figlie a diventare donne

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Mogli e mamme per vocazione - pubblicato il 08/03/21

Possiamo accompagnare le nostre figlie a scoprire il corpo e la sessualità raccontandoci come madri e donne. Non è un corso, è molto più.

Di Vera

Molte volte come mamme ci interroghiamo su come affrontare determinate tematiche con i nostri figli. Sicuramente il periodo dell’adolescenza, contraddistinto da forti cambiamenti, rappresenta una sfida educativa molto complessa.

Un corso non basta

Diverse volte, anche attraverso il nostro gruppo Facebook, tante mamme si sono confrontate su come raccontare ai propri figli la bellezza di un corpo che cambia, il dono prezioso che racchiude ciascuno di noi, anche attraverso il proprio corpo.

Diverse scuole propongono percorsi di affettività e sessualità, riportando a noi genitori, preventivamente e in seconda battuta, le considerazioni e gli argomenti affrontati. Viviamo però questo momento quasi da spettatori di qualcosa che i nostri figli affrontano.

Non è sempre così!

Ci siamo imbattute, vivendolo anche in prima persona, in un percorso veramente coinvolgente, che insieme alle nostre figlie femmine abbiamo potuto affrontare da protagoniste.

Il corpo racconta

“Il corpo racconta” è veramente un dono che possiamo farci come madri e fare alle nostre figlie, per affrontare insieme, in un momento personalissimo, tanti temi dell’essere e diventare donna. Un percorso non solo cattolico, ma anche cattolico. Infatti è pensato per tutte le donne di qualsiasi religione e cultura: il nostro corpo porta con sé una bellezza originaria e universale.

MOTHER, DAUGHTER, SMILE

Abbiamo posto alcune domande all’ideatrice di questo corso mamma/figlia, Fabia Ferrari, così da poter comprendere un po’ meglio ciò che ci ha entusiasmate, con la consapevolezza che solo vivendo un’esperienza se ne possano cogliere appieno tutte le sfaccettature.

Presentati un po’, raccontaci come è nato il “Corpo Racconta” e a chi è rivolto.

Sono un’insegnante del Metodo Billings, sposa e mamma di tre figli, ora adulti, da poco nonna. Apprendista-nonna, mi piace definirmi!

Diciamo che sono diventata un’insegnante dei Metodi Naturali per poter acquisire competenze per parlare di questi argomenti bellissimi, che coinvolgono scienza, emozioni e vissuti personali, storie da raccontare, valori da scoprire. Insomma c’è l’intero universo in questi temi!

Il passo all’educazione alla sessualità, é venuto per esigenza delle mie vicine e delle mie cognate, ma é solo una quindicina d’anni fa che scopro che nella Svizzera di lingua francese esiste un corso per spiegare il menarca alle ragazzine. Inizio subito a immaginarmi come lo farei io e con l’incoraggiamento di un’amica ginecologa, lo cucio in pochi mesi.

La mia ultima figlia aveva all’epoca 10 anni e immaginavo come avrei voluto raccontare queste cose a lei e alle sue amiche.

Doveva essere un corso principalmente bello, pieno di amore e “cose belle”. Soprattutto doveva essere così anche per le mamme e, non da ultimo, doveva entusiasmare me!

Gli argomenti trattati sono molteplici, puoi sintetizzarceli a grandi linee?

I cambiamenti della pubertà, l’anatomia, la fisiologia femminile e maschile, la femminilità, l’amicizia e l’amore. Detto così non sembra un granché: siamo sinceri. Se però diventa un racconto e una scoperta che ha a che fare con la nostra storia personale, se provo a raccontare questa avventura attraverso delle immagini, allora si muovono tante emozioni e tanta curiosità.

Per capire meglio prova a percepire che effetto ti fa sentirti raccontare che hai abitato in un luogo nascosto nella pancia della mamma, che è come un nido accogliente e calduccio. Come possono essere colte queste parole se ad ascoltare questo racconto siamo in cerchio, mamme e figlie?

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Photo by Daniel Reche on Pexels.com

Solo dopo che la mente lo ha immaginato spontaneamente, metto in mezzo al cerchio un nido, lo rivesto con una stoffetta rossa e ci  appoggio una piccola bambolina, ricoprendola parzialmente con la stoffa morbida: la curiosità e l’interesse si accende ancora di più e d’ora in poi il centro del cerchio accoglie gli sguardi di meraviglia di tutte, un po’ come il fuoco del bivacco.

E ancora, se ti piace, ti vorrei raccontare quello che c’è attorno all’utero ricostruendo le tube con del tulle e le ovaie con dei cestini pieni di ovetti. Ti mostro così la strada che fa l’ovetto, e cosa succede alla copertina che si era  preparata per accogliere un bebé, nel caso in cui non ci fosse nessun figlio in arrivo, e cosa succede subito dopo, così per tanti anni.

In questo clima di racconto, dove noi tutte siamo le protagoniste, mostro tutto il ciclo, con alcuni simboli come, per esempio, i petali di rosa (che avrai già capito rappresentano le mestruazioni). Potrei anche accendere un piccolo bengala per rappresentare l’evento più importante: l’ovulazione!

Spontaneamente, in questo clima intimo, ci confidiamo alcune delle nostre esperienze nel sentirci femmine, e anche le bambine riescono a raccontare la femminilità attraverso delle metafore. Questo é per me il momento più emozionante del corso: mentre le mamme si stupiscono della profondità delle loro figlie, io godo di tanta meraviglia!

Così le tre ore del primo incontro saranno letteralmente volate.

Nel secondo incontro ti racconto come è fatto lui: un maschio. Quanto è diverso il suo funzionamento, e quanto è interessante!E ti racconterei anche di come arrivano i bambini, come loro siano la cosa più bella del mondo e di conseguenza che, per farli, c’è un modo bellissimo. Tutto questo con la commozione e l’attenzione di non voler sciupare tanta bellezza.

Ma allora dobbiamo parlare anche delle emozioni e dell’amore. E percepire questi sentimenti nel corpo, perché é potente e sincero. Per capire l’amore iniziamo a descrivere l’amicizia, che le bambine conoscono meglio e troviamo la sua rappresentazione dentro uno scrigno prezioso…

… ora però mi fermo a scrivere perché ne potrei raccontare per pagine e pagine  😊

Cosa ha rappresentato, e rappresenta, per te questa esperienza?

Ogni volta una sfida! Spesso incontro bambine e mamme che all’inizio sono diffidenti, sospettose e impaurite. Ogni volta scelgo di avere fiducia che questa storia, che voglio raccontare come se fosse l’unica volta che la racconto, farà la magia: sorrisi, gratitudine, confidenze e soprattutto sentire comodità nel parlare di questi argomenti. Tanta bellezza ci fa stare bene.

TEENAGE GIRL

E la cosa più bella è che possiamo anche scegliere di stare sempre così: basta scegliere il bello e il buono! Confesso che sentire che questo corso viene apprezzato mi dà molta carica.

Dove possiamo rivolgerci per poter vivere questa bella esperienza con le nostre figlie?

Esiste un albo a cui sono automaticamente iscritte tutte le animatrici che si sono formate. Dalle isole alle Alpi si può trovare l’animatrice più vicina e contattarla per chiederle quando ci sarà il prossimo corso.  Il corso si attiva per un piccolo gruppo di cinque o sei coppie, fino ad un massimo di otto.

Questo è il sito dove è pubblicato l’Albo aggiornato: www.metodobillings.it/animatrici-mammafiglia/

Per i papà e i figli maschi c’è qualcosa di simile?

Una cosa simile, ma diversa, ovviamente! Il racconto per i maschi si fa più dinamico, i discorsi cambiano, i corpi si muovono e si gareggia anche! Una bellissima occasione per vivere un’esperienza davvero intensa e autentica papà e figlio.

Anche per questo esiste un Albo: www.metodobillings.it/animatori-papafiglio/

Ringraziamo di cuore Fabia per aver accolto la nostra proposta di presentarci questa bellissima iniziativa, con la speranza di aver acceso in voi il desiderio di partecipare a questo piccolo miracolo.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA MOGLIE E MAMME PER VOCAZIONE

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