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La basilica di San Clemente: un viaggio nel tempo

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Renata Sedmakova | Shutterstock

Marinella Bandini - pubblicato il 01/03/21

Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”

La basilica di San Clemente è un viaggio indietro nel tempo. È costruita su almeno tre livelli: quello attuale risale al XII secolo, la basilica antica è del IV secolo e, a sua volta, sorge su edifici romani del I secolo.

Nella basilica si trovano le spoglie del quarto Papa, Clemente (92-101). Secondo la tradizione, Clemente fu condannato ai lavori forzati in Crimea e qui subì il martirio: fu gettato nel Mar d’Azov con un’ancora al collo. Poco tempo dopo le acque si ritrassero miracolosamente, mostrando una tomba costruita dagli angeli, che avevano dato degna sepoltura a Clemente.

Da allora, una volta l’anno il mare indietreggiava, scoprendo la tomba. In una di queste occasioni – dice la leggenda – un bambino fu inghiottito dall’acqua e fu ritrovato un anno dopo, salvo, nella tomba di San Clemente.

I resti mortali del papa furono ritrovati e portati a Roma nel IX secolo dai santi Cirillo e Metodio, i fratelli evangelizzatori dei popoli slavi. Anche San Cirillo sarebbe sepolto qui.


ROMA

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La basilica è dominata dal mosaico absidale (XII secolo): la Croce è l’albero della vita, da cui sgorgano acque di salvezza e che estende i suoi rami nel tempo e nello spazio.

Siate misericordiosi,
come il Padre vostro
è misericordioso
(Lc 6,36)

* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma

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chiese stazionaliquaresimastazioni quaresimali
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